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Nuoro, “Le prove difficili si vincono se si sta uniti”. La lettera del sindaco Soddu ai suoi concittadini

 

Riportiamo integralmente la lettera che questa mattina il sindaco di Nuoro Andrea Soddu ha dedicato ai suoi concittadini, tra riflessioni su questi anni di gestione della cosa pubblica ed esortazioni per il futuro della città.

 

«Carissimi Concittadini,

sono trascorsi ormai cinque anni da quando, a seguito delle elezioni del giugno 2015, mi è stata attribuita la responsabilità di guidare il nostro Comune.

Da quel momento è iniziata, per me e per la compagine di governo, una nuova vita, fatta di impegni, tensioni ma anche di molte soddisfazioni. Per questa ragione è stato un grande onore pormi al servizio della città nella quale sono nato e che per me è come il luogo dell’anima.

Nuoro ha tanti talenti e deve imparare a convincersene ed a utilizzarli al meglio, ma allo stesso tempo ha estrema necessità di trasformazioni che gli consentano di affrontare i cambiamenti radicali del nostro tempo ed aprirsi al futuro contemporaneo. Per questa ragione vi è la necessità di cure amorevoli e profonde, che pongano in luce gli aspetti positivi e cancellino o mitighino quelli negativi, primo tra tutti la crisi del lavoro e l’incedere di nuove e vecchie povertà, di nuove e vecchie diseguaglianze ma anche lo scetticismo e la rassegnazione.

Ho cercato di svolgere il delicato ruolo di sindaco, sempre ascoltando e dialogando il più possibile con tutti. Mi sono immerso nei problemi, nei bisogni e nelle sofferenze, nelle speranze, nelle istanze e nelle preoccupazioni della nostra gente. Insieme con la nostra squadra, abbiamo cercato di dare le risposte in base all’organico programma di mandato che avevamo presentato agli elettori ed in base a quello che ci sembrava essere il buon senso. Non sempre ci siamo trovati nelle condizioni di poter dare risposte alle attese ed a ai bisogni dei cittadini. Le condizioni finanziarie dell’Ente e le lungaggini dei procedimenti non hanno consentito la definizione dei programmi in tempi rapidi. Cinque anni non sono sufficienti per cambiare la città come vorremmo.

Sicuramente è stato complesso amministrare senza risorse e con un debito enorme, il più grave tra i comuni della Sardegna, che comprometteva la possibilità di dare risposte nell’immediato e per il futuro. Ebbene, con determinazione abbiamo perseguito l’obiettivo di curare quel grande problema per guadagnare un comune risanato che possa con fiducia guardare al domani. Un traguardo storico che mai prima si era realizzato e che inciderà positivamente sui sogni e le speranze del tempo che verrà.

Il sostanziale azzeramento dell’enorme debito, ammontante ad oltre trenta milioni di euro, per procedure espropriative avvenute nei decenni precedenti. La progettazione ed il finanziamento dei progetti strategici del Mulino Gallisai e dell’artiglieria, il rafforzamento dell’offerta universitaria, il Piano delle Periferie per dare un nuovo volto alla città fondato sui valori di cultura, ambiente e sport, la creazione della società pubblica è comune S.r.l. ed il conseguimento dell’oltre l’80 % della raccolta differenziata, la imminente realizzazione di nuovi impianti sportivi, la stabilizzazione dei precari storici, la messa a regime della Biblioteca Satta, la conquistata finale per la capitale della cultura, l’apertura della caserma di Prato Sardo, la realizzazione della pedemontana, la riqualificazione del parco di Sant’Onofrio sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti con sacrificio e determinazione. Ma molto altro ancora rimane da fare, e la strada non è certo agile. I problemi da risolvere infatti sono tanti e tali da richiedere un impegno immane di tanti.

Ora, se già era così ordinariamente, adesso, a seguito della pandemia, lo sarà ancora di più. Di fronte a questa prospettiva, sarebbe del tutto irresponsabile pretendere di affrontare le sfide del domani in assenza di condivisione politica, di armonia delle visioni.

La città, così come il paese, deve affrontare la più dura fase dal dopoguerra in poi. Chiunque abbia l’onere di guidare il percorso, non lo potrà fare seriamente se non ci sarà un clima di condivisione di valori e di orizzonti. Un clima di confronto costruttivo, di apertura e di dialogo. Non è una cosa semplice.

Per aspera ad astra avvertivano già gli antichi saggi, ma allo stesso tempo sappiamo che quando ci si mette in mente un obiettivo, pur difficile che sia, lo si raggiunge se lo si persegue con determinazione. Per fare ciò è necessario che tutti sentano il dovere civico e morale di occuparsi della cosa pubblica, di prendersi delle responsabilità, come forma del volere bene alla propria città.

Consapevole sia della difficoltà di un tale cammino di unità e sia del fatto che le prove difficili sono allo stesso tempo entusiasmanti, mi metto a disposizione di questo percorso di dialogo.

Pur nel rispetto delle differenze di collocazione ed appartenenza politica, che ci vede impegnati ognuno in un definito campo valoriale, è necessaria un’alleanza su alcune grandi battaglie per Nuoro, il territorio ed il centro Sardegna in generale, individuando i nodi strutturali dello sviluppo economico e sociale.

Per il futuro di Nuoro dobbiamo abbandonare le divisioni e diventare tutti insieme costruttori di ponti. La città lo merita».