51 le persone denunciate, 451 i reperti archeologici recuperati, ben 9 le strutture turistico-ricettive e residenziali sequestrate per reati ambientali e paesaggistici, per un totale di diversi milioni di euro. Questi sono alcuni dei numeri del consuntivo dell’attività operativa che il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, in sinergia con le diverse componenti dell’Arma territoriale e degli altri Reparti specializzati, ha svolto in Sardegna nel 2019.
Tra le operazioni di maggior rilievo concluse, tutte coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, si segnalano:
– il sequestro di 27 opere falsamente attribuite all’artista contemporanea “Maria Lai”. Al fine di dimostrare la contraffazione, è stata determinante la collaborazione con il Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari che ha effettuato analisi comparative merceologiche (sui materiali) e grafologiche (sulle firme dell’autore) tra le opere sequestrate e quelle autentiche messe a disposizione dall’Archivio dell’artista; due le persone denunciate per contraffazione di opere d’arte;
– il sequestro preventivo di 52 case mobili con relative pertinenze e infrastrutture e dell’intera area all’interno del “Tiliguerta Camping Village” di Muravera (CA), che si affaccia sulla meravigliosa spiaggia di “Costa Rei”. Cinque le persone denunciate per violazioni urbanistiche, paesaggistiche ed abuso d’ufficio;
– il sequestro preventivo di 78 strutture ricettive mobili (74 case mobili e 4 bungalows-tenda) con relative infrastrutture ed aree verdi di pertinenza del “Tonnara Camping”, che si affaccia sulla rinomata spiaggia di “Cala Sapone” nella costa occidentale dell’isola di Sant’Antioco.
Questi risultati è stato raggiunto grazie alla sinergia operativa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e con l’11° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Elmas che, con i suoi velivoli, ha contribuito in maniera determinante a far emergere, attraverso i sorvoli sull’area interessata, le criticità riscontrate.
Tre le persone denunciate per i reati di “opere eseguite in assenza del titolo abilitativo valido” e “lottizzazione abusiva”.
UN BILANCIO DEL 2019
Dall’analisi dell’attività criminale riguardante il settore del patrimonio culturale, effettuata comparando i dati statistici del 2019 con quelli dell’anno precedente relativi all’intera regione, emerge:
– una netta diminuzione dei furti di beni culturali (da 8 a 3), dato tra i più bassi a livello nazionale;
– un aumento degli scavi clandestini (da 2 a 4);
– una consistente diminuzione degli oggetti trafugati (da 1.729 a 10);
– il numero dei denunciati per reati inerenti la materia dei beni culturali è pressoché in linea con quello del 2018 (da 52 a 51);
– una diminuzione dei reperti archeologici recuperati (da 1.209 a 451);
– una diminuzione di opere false sequestrate (da 80 a 27);
– un aumento delle strutture turistiche/residenziali sequestrate per reati inerenti gli abusivismi edilizi/paesaggistici (da 0 a 9).