ogliastra.vistanet.it

La Forestale: «Il lockdown ha spinto specie selvatiche a nidificare in luoghi insoliti, rispettatele»

«La stagione primaverile-estiva vede il Corpo forestale impegnato, fra le diverse attività, anche nella salvaguardia delle varie fasi riproduttive delle specie animali che arricchiscono la biodiversità dell’Isola. La stagione 2020 si presenta però eccezionale poiché – spiegano dal Corpo forestale – a causa della concomitanza delle misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 con la stagione riproduttiva, alcune specie di avifauna, non disturbate dalla pressione antropica, hanno scelto come siti di nidificazione nuovi e inconsueti territori».

Il monitoraggio e la sorveglianza del territorio dunque in questo periodo sono state intensificate. Sono stati individuati nuovi siti sensibili in cui nidificano diversi esemplari di fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo trampoliere limicolo che vive nelle zone costiere e lagunari. Si tratta di una specie in pericolo di estinzione che, a causa della chiusura delle spiagge, ha deposto le uova in diverse località del Sud Sardegna (Sarrabus e Cagliaritano) ordinariamente molto frequentate dai bagnanti.

Un altro caso insolito è quello rappresentato da una coppia di splendide cicogne bianche o europee (Ciconia ciconia), che normalmente non nidificano in Sardegna. I due esemplari hanno interrotto nel Sulcis il loro percorso migratorio, dall’Africa verso il Centro Europa, per costruire un vistoso nido sopra un palo elettrico dismesso, nel mezzo di uno spartitraffico stradale. Evidentemente durante il periodo di accoppiamento la strada era pressoché deserta.

Per questo ora il Corpo forestale chiede la collaborazione da parte dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, affinché evitino di toccare gli animali, o i nidi anche se apparentemente abbandonati. È invece importante segnalarne la posizione al numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale e di vigilanza ambientale. Bisogna poi ricordare che esistono norme che vietano il disturbo della fauna selvatica in fase riproduttiva e che prevedono la sanzione pecuniaria sino a 516 euro. Ne

Exit mobile version