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La Cooperativa 3A di Arborea regala il latte ai bar senza farsi pubblicità: “Un gesto doveroso”

Lunedì 18 maggio i sardi sono potuti tornare nei loro bar di fiducia e ordinare il loro primo cappuccino al bancone della fase 2.

Un gesto che per molti ha significato il ritorno alle proprie gradite abitudini, ma che per altri, i titolari dei bar e dei ristoranti, vale molto di più perché significa “ripartenza” a tutti gli effetti.

La cooperativa 3A di Arborea, una delle aziende più in salute dell’economia isolana, ha colto appieno questo sentimento e per dimostrarlo ha compiuto il gesto più nobile che si potesse fare. Ai circa 2.300 clienti fidelizzati, titolari di bar e imprese nell’Isola, ha recapitato una scatola di latte e i bicchieri per l’asporto La bolla di pagamento consegnata dai rappresentanti di zona ai titolari dei bar non lasciava alcun dubbio: 0 euro.

Il gesto non è stato accompagnato da nessun comunicato stampa né da alcuna campagna pubblicitaria, come spesso avviene in questi casi. Gli allevatori della cooperativa 3A lo hanno fatto in silenzio, senza dirlo a nessuno, e questo rende la loro iniziativa ancora più speciale.

Ma siccome le belle notizie in questi momenti difficili sono merce tanto rara quanto necessaria per le persone, ci ha pensato una barista di Santa Maria Coghinas, Alida Serra, a raccontare la vicenda con un post su Facebook ricondiviso da quasi 10mila persone e commentato da più di 2mila persone.

«Grazie Arborea. Stamattina è successo qualcosa di concreto, uno schiaffo al Governo. Nessuna promessa, ma fatti – si legge nel post -. Come suo solito fare il rappresentante di zona stamattina entra al bar e chiede quanto latte ci occorre; alla nostra richiesta scarica il latte e ci consegna la bolla a 0 euro. ARBOREA oggi ha REGALATO il latte a TUTTI i bar come segno di augurio di ripresa. Caro Governo questo è uno schiaffo alle vostre promesse, fatti non parole».

Dopo aver verificato la notizia contattando l’azienda ed aver appurato che il post della signora Serra raccontava la verità per filo e per segno, ne abbiamo parlato con Gianfilippo Contu, presidente della Cooperativa di allevatori 3A di Arborea.

«È un momento particolare ed è giusto essere tutti vicini – spiega Contu -. Dovrebbe essere questo il fondamento per la ripartenza: un ritorno ai valori delle nostre comunità. Ci è sembrato un gesto giusto e doveroso per il nostro mondo. La Sardegna a noi ha dato tanto, ci è sembrato corretto dimostrarlo con una piccola azione simbolica».

La bellezza del gesto e l’eleganza con cui è stato fatto hanno lasciato il segno come conferma lo stesso presidente di 3A: «questa cosa sta lasciando un’impronta positiva, non tanto per il suo valore economico, quanto proprio per il gesto. Da giorni ci arrivano mail, messaggi, commenti su Facebook e chiamate di ringraziamento. Siamo rimasti molto colpiti».

La cooperativa degli allevatori di Arborea in questi mesi non si è mai fermata e ha permesso che i propri prodotti arrivassero nelle case della Sardegna e di tutti gli altri luoghi del mondo in cui sono esportati. «Noi ci dobbiamo ritenere fortunati – commenta Contu ripensando agli ultimi mesi – perché abbiamo continuato a fare quello che abbiamo sempre fatto, ovviamente rispettando tutte le misure anticontagio. Abbiamo continuato a vivere da allevatori, all’aperto e a contatto con la natura. Siamo stati tra i più fortunati, poi è chiaro che il momento è difficile».

E in questi mesi sono cambiati giocoforza anche i consumi. «C’è stato un modo di essere presenti sul mercato abbastanza diverso. Il mondo Horeca è mancato del tutto, essendo rimasto chiuso per due mesi, mentre sono cresciuti i prodotti UHT destinati al consumo casalingo».

E tra tutti i fattori negativi, uno positivo c’è stato, secondo, il presidente della Cooperativa 3A: «Sono stati riscoperti determinati vecchi valori, come quello di stare insieme e di vivere di più la famiglia. Anche solo fare colazione tutti insieme a casa per molti è stata una nuova scoperta e il fatto che molti lo abbiano fatto con i nostri prodotti è sicuramente un fattore di orgoglio».

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