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Contenuti positivi e connessione tra le persone: dall’idea di Maurizio Cheri nasce il format “Sharliamo”

Trovare una connessione costruttiva tra le persone anche in tempi di distanziamento sociale e proporre contenuti positivi in un momento in cui le amarezze e l’odio tendono ad avere – specialmente sul web – il sopravvento: questi gli obiettivi alla base dell’idea di Maurizio Cheri, 41enne imprenditore ogliastrino, che in fase di lockdown ha ideato un format, Sharliamo, con il quale sui vari social network desidera connettere le persone con il comune denominatore della curiosità, della positività e dello scambio di interessanti contenuti.

Di queste interviste che hanno il gustoso e leggero sapore della chiacchierata tra amici, parliamo oggi direttamente con l’ideatore.

 

Come e quando è nata l’idea del format Sharliamo?

L’idea di Sharliamo è nata durante i primi giorni del Lockdown. È stato veramente un brutto momento, per ognuno di noi. Oltretutto ero rientrato da pochi giorni dal Cammino di Santiago, dove per un mese ho vissuto completamente fuori dalla realtà, senza una vera percezione di quanto stesse accadendo in Italia e nel mondo.  Mi sono quindi ritrovato ad avere sete di informazioni su cosa stesse succedendo, su come comportarsi e soprattutto riguardo agli scenari che si sarebbero potuti prospettare. Cercavo di prepararmi ad affrontare un futuro buio. Ma mi sono reso conto le informazioni erano tante, a volte troppo specifiche talvolta troppo generiche, talvolta contrastanti. Confusione. Senonché mi sono imbattuto in alcune interviste sui social, realizzate come fossero delle chiacchierate. Dei contenuti interessanti, informazioni commestibili, ben indicizzate e sempre fruibili. L’ho trovato un servizio molto utile e ho pensato che avrei potuto farlo anche io, nella stessa modalità, con dei contenuti legati alla mia esperienza. Sharliamo è nata così.

Come hai scelto il nome del format?

Sharliamo nasce dall’unione di due parole, share, che in inglese significa condividere, e parliamo. Oltretutto la pronuncia richiama la parola ciarliamo, che è anche un po’ il senso del format, nel quale appunto si ciarla. Non ci saranno professori in cattedra ma persone comuni desiderose di condividere conoscenze, storie, informazioni, sempre con leggerezza.

Che obiettivi ha questo progetto?

L’obiettivo è molto semplice. Portare valore nella vita delle persone, e di riflesso nella mia. Come? Condividendo quello che so, e anche quello che non so.. in questa modalità.  Certo non è una novità ma penso che ci sarà sempre qualcuno interessato. Non mi interessa quanti saranno, perchè Sharliamo non è un business.

Chi hai intervistato fino ad oggi e quale è stata la risposta del pubblico?

La prima intervistata è stata Georgia Depau, una mia amica psicologa. Abbiamo fatto una chiacchierata sulla paura dei nuovi inizi. Ho scelto questo argomento perché anche per me si trattava di un nuovo inizio, ero spaventato a morte e molte volte ho pensato di abbandonare il progetto. Ma passo dopo passo, coi miei tempi, l’ho iniziato. Cosciente che il sistema creato non fosse perfetto ma che del resto, nulla lo è. Ho pensato, piuttosto, che sarebbe stata una buona occasione per imparare qualcosa di nuovo e per crescere. Nella seconda intervista, invece, il protagonista è stato Sebastiano Dessanay, compositore e contrabbassista di fama internazionale, che ci ha raccontato della sua avventura in bici attraverso la Sardegna, in cerca di ispirazione, col suo 377project. La risposta del pubblico è stata buona, per il momento sapere che c’è qualcuno interessato ai contenuti proposti è abbastanza per me. Oltretutto le interviste, che sono in live sul canale face book Sharliamo, vengono poi caricate su Youtube e sul sito web, all’indirizzo www.sharliamo.it.  Saranno, quindi, sempre fruibili da tutti.

 

Chi intervisterai in futuro?

Per il futuro ho preparato una scaletta molto carina, le tematiche per ora sono quattro. Mi piacerebbe parlare di psicologia, con un focus sulla crescita personale e sulla comunicazione empatica. Con chi ne sa più di me ovviamente: come dicevo, il mio obiettivo è anche imparare. Gli altri argomenti verteranno su storie, viaggi/itinerari e società. Per condividere esperienze come quella di Sebastiano, itinerari locali per fare promozione turistica del nostro bellissimo territorio e spaccati della società con racconti di persone che fanno qualcosa di speciale. Sempre nell’ottica di condividere e, perché no, ispirare.

Che cadenza avrà il programma?

In realtà non ho pensato ad una cadenza precisa. Ogni puntata ha bisogno di molto lavoro preliminare per me, in quanto neofita. Individuare l’argomento e l’ospite e approfondire, promuovere la puntata sui social, metterla in onda con programmi video che non avevo mai utilizzato, lavorare i filmati e caricarli su YouTube, sono per me tutte cose nuove e impegnative e per ora lo farò nel tempo libero. Il B&B Al Vicoletto, la mia attività principale, in questo periodo mi assorbe tantissimo anche se devo dire che allo tempo è spesso anche fonte di ispirazione per questi progetti collaterali. Cercherò comunque di essere presente e il tempo ci dirà!

Quanto è importante condividere e comunicare in un periodo come questo dove il distanziamento la fa da padrone? Lo ritieni un format nato proprio dalle difficoltà in cui ci ha fatto piombare l’emergenza sanitaria?

Bella domanda, in effetti il format nasce da una piccola riflessione: tante persone, in questo periodo di difficoltà, si sono ritrovate a casa alla ricerca di contenuti. Molti invece ci si sono imbattute, semplicemente per caso, spulciando sui social. Una cosa che mi ha stupito e anche amareggiato è che molti di questi sono violenti e pieni d’odio. Quello che ho pensato è stato, quindi, di arricchire la piazza social con dei contenuti positivi, costruttivi. A mio parere, di valore. Per contrastare, in buona sostanza, una comunicazione che non trovo allineata con i miei valori. Quindi direi proprio di sì, il format è stato dettato dal momento, ma sarà sempre funzionale come arricchimento personale per me e per tutti coloro che avranno la curiosità di affacciarsi alla finestra web di questo progetto.

 

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