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La riflessione sul mondo post-Covid19 del Consigliere Corrias: «Per diventare uomini serve umanità»

«Non sappiamo ancora cosa resterà del covid nella memoria corta di noi italiani. Se la diffidenza soccomberà al rispetto reciproco, se la cecità cederà alla visione lunga della storia, se saremo più altruisti o meno, più forti o più deboli. Non lo sappiamo, non ancora Certo è che su un punto sarebbe bene intendersi sin d’ora. Per essere più rispettosi e meno diffidenti, più lungimiranti e meno ciechi, più aperti alla prossimità, c’è bisogno di nuova luce e di nuovi spazi, oltre l’angustia dei tempi e delle cose, a cui quest’emergenza ci ha costretto».

A scrivere un lungo post sulla situazione dopo l’emergenza sanitaria è Salvatore Corrias, Consigliere Regionale, che si concentra più che altro sulla didattica.

«Iniziamo dalla scuola, dunque, dalla scuola che verrà, subito, a settembre, non nel domani lontano di riforme irrealizzabili. Una scuola con spazi rinnovati, sicuri e colorati, funzionali alla didattica vera, fisica, in presenza, all’apprendimento e alla crescita, non alla promiscuità da pollaio confezionata nei dimensionamenti, implacabile mannaia sulle nostre comunità. Più classi e meno numerose.
Questo noi vogliamo. Perché questo, questo sì, il covid ce lo ha insegnato. Che per diventare uomini serve umanità. Quella che abbiamo bisogno di recuperare, dentro spazi di rinnovata libertà».

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