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“Con queste misure INAIL molti di noi non riapriranno” Il grido d’allarme dei ristoratori Nuoro-Ogliastra

PH Telenord

«Abbiamo un assoluto bisogno di riaprire i nostri ristoranti e bar, ma se le condizioni sono quelle indicate nei Documenti Tecnici pubblicati ieri dall’Inail, io non riaprirò e come me saranno in tanti».  Parole di Silverio Nanu, rappresentate dei Pubblici esercizi per Confcommercio Nuoro Ogliastra.

«Provate ad immaginare un cliente per quattro metri quadrati e la distanza di due metri da ogni seduta che significa alla fine almeno due metri e mezzo, non sarà possibile coprire assolutamente i costi, sia fissi sia variabili. Pertanto un locale che non ha la possibilità di potersi espandere all’esterno di 60 metri quadri può accogliere al massimo 15 persone; oppure un bar con dimensione ancora più piccole di cosa dovrà lavorare? Il tutto mi sembra talmente surreale da sembrare assurdo» spiega Nanu a nome della categoria.

«Essendo un documento tecnico ci aspettiamo che la politica, se fa le cose seriamente dovrebbe ripensare a questi parametri e renderli realistici e soprattutto chiari. Già un metro di distanza va a dimezzare gli spazi figuriamoci i quattro metri quadri a cliente. Con questa misura perderemo una parte importante di seri professioni della ristorazione e dei bar oltre ad una perdita importante di posti di lavoro. I pubblici esercizi sono per principio luoghi di relazione e quindi di rapporti umani e socialità, come si fa a trasformarli in luoghi dove noi operatori dovremmo fare i guardiani della distanza? Non è assolutamente proponibile – spiega Nanu –  Non posso pensare, per esempio, in alcune località costiere e non solo a strade desolatamente vuote quando prima erano i pubblici esercizi dare vita a queste strade. Non può passare in secondo ordine la necessità di aiuti concreti per la categoria che, a parte la mancia dei 600 euro, non ha visto niente se non la possibilità di indebitarsi ulteriormente con le banche e quindi compromettere nel futuro l’equilibrio della propria attività»

«Altro aspetto che dobbiamo considerare è quello di come andrà la stagione turistica, arriveranno o no dei turisti? Saranno sufficienti per poter consentire un minimo di redditività alle nostre aziende? Insomma malgrado le tante incognite abbiamo tanta voglia di tornare ai fornelli o dietro ai banconi e continuare a servire i nostri clienti con la passione e l’entusiasmo di sempre» conclude Silverio Nanu.

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