Tertenia. Sono passati due anni dalla fondazione del Motoclub Commandos Italia. Tutto è nato da un’idea del leader carismatico Antonio Claps, sostenuto dagli amici Elia Lara e Michele Melis.
La grande passione per le moto di grossa cilindrata e l’abilità nel costruire e preparare i “bolidi”, accomuna questi centauri.
Antonio (alias Principal) ha coniato il nome del club e ideato il logo, che in seguito è stato realizzato da Gustavo, un amico messicano.
Nella giornata di oggi l’anniversario della consegna delle maglie ufficiali dei Commandos ad Elia (Trebbia) e Michele (Scheggia).
A consegnarle Principal, che voleva creare qualcosa di diverso dai soliti club di motociclisti.
Una filosofia, quella dei Commandos, che ha fatto breccia, ben presto, nei cuori di altri appassionati ogliastrini fra Tertenia, Perdasdefogu e Villagrande. Un rombante sodalizio che ha attraversato anche il mare, con le prime sedi a Torino e a Milano, a cui sarebbero seguite altre nel territorio nazionale.
Nel capoluogo piemontese si trova il socio Alessandro Fiore (Nero). Quella torinese è una sede strategica per il club dei Commandos.
A seguire si sono aggiunte tante altre in giro per il mondo, tutte affiliate alla casa madre ogliastrina del Club.
Requisiti per poter entrare a far parte del club di questi bikers? Essere proprietari di una moto di almeno 600 cc di cilindrata.
Il Motoclub può annoverare diversi soci onorari illustri. Possiamo citare, tra i vari, Ghigo Renzulli, fondatore dei Litfiba e grande appassionato di moto. Inoltre Marzio Ker, fuoriclasse lombardo della chitarra e Kee Marcello. Quest’ultimo il nome d’arte di Kjell Hilding Lövbom, una leggenda internazionale della musica vista la sua militanza fra il 1985 e il 1992 nel famoso gruppo “hard & heavy” degli Europe.
Ma anche ex piloti della Superbike come il “Leone di Jesi”, Giancarlo Falappa, un eroe “cult” tra gli appassionati di motociclismo. E come dimenticare il celebre stuntman sardo Salvatore”Uragano” Vinci.
Certo, vista l’emergenza COVID-19, i Commandos non potranno festeggiare la ricorrenza dell’anniversario come avrebbero voluto.
Ma i leader del Motoclub sono fiduciosi per il futuro. Orgogliosi che per passione delle due ruote, abbiano portato il “boato” dei loro motori e i colori delle loro carene, da Tertenia in tutto il mondo.
