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Accadde oggi. Il 20 aprile del 1964 esce dalla fabbrica il primo vasetto di Nutella

È il 20 aprile del 1964 quando accade un fatto che cambierà notevolmente il futuro dei bambini – sì, certo, è vero, ma anche degli adulti – di tutto il mondo: da uno stabilimento ad Alba esce il primissimo vasetto di Nutella. La sostanza densa e scura – testimone, ahimè, di lacrime e disperazione, di felicità e amicizia, di relazioni finite e iniziate, di litigi ma anche di riappacificazioni e si potrebbe andare avanti così per un paio d’ore almeno – che dona a chi la mangia ciccia e brufoli ma anche tanta, tanta felicità  viene commercializzata e venduta nove giorni dopo.

Ma qual è la storia di questa crema alle nocciole conosciuta in tutto il mondo?

Pietro Ferrero fiuta presto la potenzialità delle nocciole. Siamo negli anni ’40 e ’50 quando crea la Pasta Giandujot seguita a ruota da una versione migliore, la Supercrema. Sì, è sulla strada giusta, il signor Ferrero, però Michele, suo figlio, apporta delle modifiche sostanziali. Sostanziali e importanti, si potrebbe aggiungere. Sostanziali, importanti e di successo, per concludere. Modifica la composizione, inventa il nome (un’unione tra l’inglese “nut”, nocciola, e il suffisso “ella” che doveva rendere orecchiabile la parola) e il logo – tutte cose arrivate fino a noi, attraversando decenni, affascinando di generazione in generazione la popolazione intera e combattendo con successo e senza pietà tutte le creme alternative –.

Un’altra peculiarità giunta sino alle nostre moderne tavole è il vasetto di vetro. Come forma incentivante di acquisto, i Ferrero usano il risparmio: il vasetto di Nutella può diventare comodamente un bicchiere (indistruttibile e bello pesante, peraltro, potenzialmente utilizzabile anche come arma, impreziosito da immagini multicolori).

Negli anni successivi, la Nutella si espande a macchia d’olio (di palma, ovviamente). Ora le nove fabbriche sono distribuite in tutti i continenti e i suoi ingredienti provengono da tutto il mondo.

Canzoni, film, interviste, libri… la Nutella appare un po’ ovunque: la si trova nel linguaggio comune, nella quotidianità, come termine di paragone. Ha persino costituito la base di importanti studi sociologici. Per quanto la versione più veloce e buona sia quella che la vede spalmata sul pane – in Sardegna, meglio sul pistoccu o sul pane carasau – i libri di ricette la inseriscono in torte, biscotti, mousse, creme di ogni genere. Certo, ha anche i suoi detrattori, tuttavia lo slogan «Che mondo sarebbe senza Nutella?» è ben vivo nella mente di chiunque abbia ritrovato la serenità solo grazie all’unione tra il celebre vasetto e un qualunque cucchiaio.

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