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Covid-19. La riflessione di Michele Muggianu (Cisl): “Tutelare i lavoratori in questi tempi difficili”

Michele Muggianu, Segretario Generale della Cisl, in questo difficile momento legato all’emergenza sanitaria in corso, ci regala una bella riflessione incentrata soprattutto sul tema lavoro. Riportiamo integralmente le sue parole, pubblicate sulla pagina FB del PD Ogliastra. 

«Stiamo attraversando un momento storico molto complicato, la pandemia pare imperversare e le nostre società si chiudono come un fortino sotto assedio. Ci eravamo abituati a pensare che tutte le libertà, individuali e collettive, fossero scontate.

Oggi invece, in un momento di privazione, ne riscopriamo e ripensiamo il valore. La sfida della salute e della scienza a questo virus è oggi la partita più importante. L’impegno quotidiano e in prima linea di medici e infermieri è fonte di orgoglio per il nostro Paese. Così come dobbiamo essere giustamente orgogliosi e riconoscenti ai tantissimi lavoratori che pur tra tante difficoltà continuano a garantirci servizi essenziali.

Mi riferisco ai lavoratori delle forze dell’ordine, del commercio, delle farmacie, delle Banche, delle Poste, delle pulizie, della vigilanza, dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani e di tutti gli altri che idealmente abbracciamo.

Noi stessi siamo in campo, tutta la Cisl è in campo, e la scelta di essere presenti è legata alla consapevolezza che noi siamo la chiave per costruire nuove tutele e renderle esigibili, un vero e proprio pronto soccorso economico per le persone che rappresentiamo. Stiamo raccogliendo la domanda di assistenza e le richieste di aiuto che ci vengono da tanti nostri concittadini in ansia per il proprio futuro lavorativo e per la propria condizione economica.

Stiamo cercando di farlo con il massimo dell’impegno, non facendo mancare a nessuno una parola di sostegno e qualche buon consiglio. Nel momento del bisogno stiamo presidiando la frontiera del lavoro, con tanta attenzione e scrupolo per l’utilizzo degli strumenti di tutela e per far si che le risorse arrivino il prima possibile ai lavoratori.

L’accordo sindacale nazionale con l’Abi, che prevede la possibilità che le Banche anticipino al lavoratore la cassa integrazione, va in questa direzione. Continueremo a lavorare per far si che attraverso norme di legge e accordi si tutelino al meglio i tanti lavoratori che rischiano di essere penalizzati perché operano in settori che ragionevolmente si riprenderanno più tardi rispetto ad altri, penso al turismo e ai pubblici esercizi.

E noi tutti sappiamo quanto valgono questi settori per la nostra economia. E’ chiaro che ci saranno tempi e modi successivi al termine della crisi sanitaria per valutare lucidamente cosa ha funzionato e cosa no nel nostro sistema sanitario nazionale, cosa si sarebbe potuto fare diversamente e meglio.

Di pari passo con l’emergenza sanitaria, come già detto, corre l’emergenza economica e sociale, che va gestita al meglio per evitare che evolva verso scenari gravi e potenzialmente destabilizzanti per la tenuta del sistema.

E’ necessario sostenere la liquidità delle imprese ed il reddito dei lavoratori, lavorando per fare in modo che nessuno perda il proprio posto di lavoro e che nessuna attività abbassi le serrande. Il sostegno alle piccole e medie imprese, agli artigiani e a tutto il tessuto produttivo è indispensabile. I primi interventi del Governo vanno nella direzione giusta, ma occorrono molte più risorse e soprattutto che la liquidità arrivi alle imprese e alle famiglie in brevissimo tempo.

La sfida politica che ci attende è di portata epocale. Dobbiamo capire che le partire di questo genere non si possono giocare con logiche feudali : stato, regioni, comuni, e in Europa, ogni stato per conto suo. Una crisi economica e sociale destabilizzante si può affrontare soltanto a livello europeo.

Abbiamo bisogno di più Europa, di superare gli egoismi nazionali e le reciproche diffidenze, di ricordarci che il sogno europeo di Spinelli, Adenauer, Monnet e tanti altri grandi padri fondatori è nato dal disastro della seconda guerra mondiale e che quindi un nuovo inaspettato slancio può venire da questa crisi.

Senza Europa ci ritroveremmo molto più deboli e a quel punto ci troveremmo a dover scegliere di quale Stato diventare vassalli : Usa, Cina o Russia. In conclusione, sono convinto che ce la faremo, vinceremo anche questa battaglia e la vinceremo in breve tempo.

Lo faremo grazie alla scienza e di questo dovremo ricordarci anche negli anni a venire. Non sono d’accordo con chi dice che ne usciremo molto diversi. “L’uomo è un animale sociale”, lo diceva già Aristotele. Torneremo ad avere voglia di stare insieme, viaggiare, festeggiare. Stare insieme è un bisogno atavico dell’uomo e nessun virus potrà cambiarci così profondamente. Forza paris!».

 

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