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La riflessione di Tonino Mereu: “Sosteniamo la necessità di cambiamenti profondi, che rimettano al centro le persone”

“Sono Michele del terzo piano. Se volete vado a farvi la spesa”. In questi giorni drammatici per tante persone, questi piccoli gesti di solidarietà assumono un significato particolare e denotano il ritorno ad una nuova comprensione di un vivere sociale civile e maturo.
Sono tantissimi questi esempi ed è nei momenti di difficoltà che le persone danno il massimo della loro umanità.

Su questo aspetto e sulle conseguenze che nel futuro avrà questa emergenza sanitaria, ha riflettuto sulla pagina FB de PD Ogliastra Tonino Mereu, Commissario Zona Omogenea dell’Ogliastra. Riportiamo integralmente le sue parole:

Di fronte all’emergenza coronavirus la gente, le associazioni si organizzano con piccole e grandi iniziative per aiutare i più deboli e bisognosi e alleviare situazioni di disagio che coinvolgono tutti. L’Italia sta risolvendo la pandemia con le forze sane del paese e ne uscirà grazie alla propria intelligenza, coesione e disciplina a prescindere dai luoghi comuni che imperversano sugli italiani.

Lo straordinario sacrificio affrontato ogni giorno da tutte le donne e gli uomini che lavorano per sostenere la nostra vita, a partire da quelli impegnati nel Sistema Sanitario Nazionale , i volontari, le forze di polizia, i vigili del fuoco e quello dei semplici cittadini rimarrà per sempre impresso nella nostra memoria e spero sia un punto di partenza per una nuova ricostruzione, basata sui principi di solidarietà e coesione sociale. Tutto ciò, pur lodevole, non è sufficiente.

Abbiamo perso generazioni di nonni che hanno ricostruito e che hanno fatto grande il Paese con caparbietà, sofferenza e sacrifici.
Abbiamo perso parte della nostra memoria storica su cui si fonda la nostra democrazia e il nostro convivere civile. I giovani, gli studenti, forse per la prima volta e in maniera consapevole, hanno avuto la possibilità di usare gli strumenti tecnologici in maniera costruttiva e non solo come mezzi di comunicazione fine a se stessi.

Ma siamo sicuri che anche in questo caso abbiano avuto tutti le stesse opportunità?

Forse sarebbe il caso di trarre un grande insegnamento da questa tragedia e dare alle nuove generazioni, anche in condizioni di normalità e nell’immediato futuro, una nuova prospettiva dotando tutti, e dico tutti, degli strumenti adatti per una nuova didattica che insieme al contatto umano e alla vicinanza sociale, civile e matura, completi un percorso ormai inevitabile.

Non lasciamo questa opportunità al fatto che uno sia ricco o povero aumentando cosi le differenze sociali, privando cosi le grandi intelligenze del nostro paese di usufruire di tutte le possibilità che indistintamente devono essere patrimonio comune di tutti.

Sosteniamo la necessità di cambiamenti profondi, che rimettano al centro i diritti e il benessere delle persone, anziché privilegi e opportunità per pochi. Se nulla sarà come prima, come dicono illustri pensatori, come immaginiamo il dopo?

La drammatica situazione attuale e la prospettiva di un futuro difficile esigono un particolare impegno e un intervento straordinario da parte di chi ci governa a livello europeo, nazionale e territoriale in un contesto in cui anche le opposizioni devono mostrarsi propositive e allontanarsi da eventuali atteggiamenti di puro e semplice tornaconto elettorale.

La collaborazione di tutte le forze politiche è essenziale in questo periodo storico che ricorderemo negli anni a venire e di cui racconteremo le note positive e negative nei libri di storia.

Per mettere questa discussione nelle condizioni migliori bisogna partire dagli obbiettivi che ci dobbiamo porre e quando avremo chiari, nel più breve tempo possibile, gli obiettivi comuni e condivisi la prospettiva di uno sviluppo equo e solidale sarà concreta e un punto di partenza reale.

E’ fondamentale mettere in campo tutele universali, utilizzando gli spazi economici lasciati liberi dal patto di stabilità e la redistribuzione delle risorse. Pensiamo in particolare a una parte di chi vive con P.IVA, a precari, tirocinanti, stagionali, a tutti i lavoratori , specialmente nelle filiere più colpite dalle misure di contenimento, come quella del turismo, della cultura, della ristorazione e del commercio. La crisi ci sta d’altra parte dimostrando quanto il sistema fino ad ora utilizzato sia fragile di fronte a situazioni di emergenza che diventano sempre più frequenti e condizionate dalla globalizzazione della società e dei mercati. Un poderoso piano di investimenti pubblici in Sanità, Ricerca e Formazione.

Portiamo l’Italia al livello di investimento dei principali e più importanti paesi europei. La condizione di emergenza sta facendo emergere le enormi responsabilità di buona parte della classe politica degli ultimi anni, che ha utilizzato salute e formazione come strumento cui attingere per ripagare i costi della crisi. Con i risultati cui stiamo assistendo, per fortuna attenuati, pur nella tragicità della situazione, dalla abnegazione, dalla professionalità e dal sacrificio degli eroi “ al tempo del coronavirus”.

Fondamentale, anche per l’Ogliastra, sarà l’azione di governo regionale che, infatti, incide profondamente sul tessuto produttivo e sociale, soprattutto in ambiti territoriali ristretti, in cui la relazione fra amministrazione, popolazione e attività economiche è particolarmente diretta.

In questa situazione drammatica sono emerse problematiche sopite ai limiti della miseria e sono necessarie politiche serie, mirate e finalizzate alla tutela e allo sviluppo dei piccoli comuni in un percorso virtuoso che ne tuteli le identità nell’ambito di politiche sociali ed economiche di grande respiro in termini di occupazione, di sostegno all’ imprenditorialità, di valore aggiunto e di incremento della produttività.

Nessuno e tanto meno i territori più deboli , può essere lasciato solo.

Un pensiero e un profondo ringraziamento ai cittadini ogliastrini per le numerose e talvolta sconosciute azioni di solidarietà e agli amministratori locali per le iniziative che hanno saputo mettere in campo, uniti nella tutela e salvaguardia delle proprie comunità.
L’Italia, l’Europa e il mondo intero stanno affrontando una prova durissima, che cambierà in profondità la nostra società. Se vogliamo rivedere il futuro, dobbiamo farlo con occhi, pensieri e fatti diversi da quelli con cui abbiamo considerato il mondo fino ad ora.

 

 

 

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