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Le toccanti parole della dottoressa Roberta Puddu: “Quando sarà finita si dovrà pensare a riorganizzare la sanità in Ogliastra”

La dottoressa Roberta Puddu, dirigente medico del SerD di Tortolì, ci regala un’importante e toccante riflessione sul difficile momento che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria che coinvolge tutto il Paese. Lo fa dalla pagina FB del PD Ogliastra.

Riportiamo integralmente il suo intervento:

«Il nostro paese è stato il primo in Europa a essere travolto dalla feroce pandemia e, con esso, il nostro sistema sanitario. Dopo una prima esitazione, è stato necessario agire rapidamente su vari fronti: in primis unire tutte le conoscenze per studiare la nuova malattia (Il virus che la causa è il Sars-Cov2, la patologia che ne deriva è la CoviD-19) e conseguentemente riorganizzarsi per affrontare al meglio l’emergenza. Finora, in Ogliastra non si sono registrati casi di pazienti positivi al Sars-CoV2.

L’isolamento geografico che ci contraddistingue e che spesso ci penalizza, in questo contesto potrebbe essere un fattore determinante per l’assenza di casi e ci sta permettendo di avere più tempo per riorganizzare i vari settori sanitari, sia a livello territoriale e ospedaliero.

Riorganizzazione necessaria, in modo che l’eventuale insorgenza di casi non ci colga impreparati e la massima cura e attenzione per la salute siano garantite a tutti.

Riorganizzazione che coinvolge non solo sanitari in senso stretto ma anche figure professionali quali i farmacisti, i Sindaci, le forze dell’ordine, con cui si lavora in sinergia per attivare servizi di pubblica utilità.

Riorganizzazione dettata dall’esperienza dei sanitari delle aree del nord Italia maggiormente colpite, che lavorano e lottano con coraggio e passione, a cui quotidianamente rivolgiamo pensieri di immensa gratitudine.

Personalmente, sento costantemente i colleghi, cari colleghi, che lavorano “al fronte” (a Bergamo al Papa Giovanni XXIII, a Brescia, a Treviglio, a Milano) con cui ho condiviso anni fianco a fianco in specializzazione, per aggiornarci e supportarci in questa complessa situazione. Guardando il resto del mondo mi rendo conto della fortuna che abbiamo di sentire il Presidente del Consiglio sempre presente, che ci rivolge parole concrete, giuste e leali, e il Presidente della Repubblica, dall’animo gentile, che riesce a dare parole di conforto e speranza. E non ultimo il Papa, che con discorsi semplici ed efficaci, riesce ad arrivare al cuore di tutti.

Una grande attenzione la rivolgo a chi ha perso il lavoro, operai, impiegati, imprenditori, liberi professionisti, avvocati, ingegneri, commercianti e a tutte quelle categorie professionali che in questo periodo sono “ferme”. Quando la dura battaglia di noi sanitari sarà finita, toccherà a voi portare il vessillo di eroi e intraprendere la vostra battaglia, perché è solo così che supereremo questa emergenza collettiva!!E ripartiremo tutti insieme..cambiati, ma persone migliori, più forti e coesi di prima.

La Natura ci sta ponendo davanti a una grande sfida: solo uniti possiamo farcela. Non solo noi sanitari curiamo, ma tutti ci prendiamo cura di tutti rispettando le regole che conosciamo..per uscire quanto prima dalle nostre case e poterci riabbracciare tutti».

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