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Chiuse tutte le attività non essenziali. «Lo Stato c’è»: Conte parla agli italiani

Un altro passo in avanti, un passo duro ma necessario, quello che Conte ha annunciato ieri sera durante una diretta.

«In questi giorni durissimi, siamo chiamati a misurarci con immagini e notizie che ci feriscono, che ci lasciano un segno impresso nella nostra memoria, anche quando tutto questo sarà finito» dice, amaramente. «La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Questi decessi – per i valori con i quali siamo cresciuti e condividiamo – non sono semplici numeri; quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono familiari più cari. Le misure adottate richiedono tempo. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza, responsabilità e fiducia. Sono severe, lo so. Rimanere a casa, rinunciare a radicate abitudini non è facile. Non abbiamo alternative. Dobbiamo resistere, solo in questo modo riusciremo a tutelare noi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio è minimo se paragonato al sacrificio di altri concittadini» spiega. «C’è chi rinuncia e rischia ancor più… Parlo di medici, infermieri, forze armate, commessi, farmacisti, persone che danno servizi pubblici: donne e uomini che non stanno andando semplicemente a lavorare ma compiono ogni giorno un atto di amore e responsabilità nei confronti dell’Italia intera».

«Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo: chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia cruciale, strettamente necessaria, indispensabile a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza. Saranno aperti tutti i supermercati e negozi di generi alimentari e prima necessità, con nessuna restrizione su orari o giorni di chiusura. Continueranno a rimanere aperte anche farmacie e parafarmacie. Continueranno a venire assicurati servizi bancari, finanziari, postali, assicurativi. Tutti i servizi pubblici essenziali, come i trasporti. Tutte le attività accessorie e funzionali connesse a quelle essenziali. Consentito anche il lavoro in modalità smart-working e le attività produttive rilevanti».

«Rallentiamo ma non fermiamo» continua. «Una decisione non semplice ma che ci consente di affrontare la forma più acuta di contagio. Dobbiamo contenere la diffusione del virus».

«Lo Stato c’è, lo Stato è qui» conclude, assicurando che verranno predisposte misure straordinarie per “rialzare la testa, per ripartire quanto prima”.

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