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«Sistema sanitario al collasso al Nord, non voglio immaginare scenario nell’Isola»: parla il Sindaco di Tertenia, Giulio Murgia

Tertenia

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CARI CONCITTADINI” il primo cittadino di Tertenia, Giulio Murgia, sceglie i canali social per parlare alla cittadinanza con il cuore. “Stiamo attraversando giorni bui in tutta la Nazione. Il sistema sanitario del Nord, una eccellenza a livello europeo, è allo stremo, non voglio neanche ipotizzare uno scenario di questo tipo nella nostra Regione, dove il sistema sanitario è deficitario già di suo. L’unico modo per aiutare il Sistema a resistere è far nostra questa battaglia, non solo rispettando rigorosamente le regole ma prendendo coscienza che ogni comportamento se pur lecito o non espressamente vietato può comunque esporre noi e i nostri cari al contagio. Dilazionare le commissioni (lunedì in banca, martedì alla posta, mercoledì alla frutta e verdura, giovedì la spesa ecc…) per avere il pretesto di poter uscire ogni giorno è solo un modo per eludere la prescrizione di RESTARE A CASA, ma non serve per evitare al virus di muoversi, il virus non conosce il DPCM, non conosce le regole o le prescrizioni, il virus ha solo bisogno di gambe per spostarsi, le nostre gambe.

Quindi se questa battaglia la vogliamo vincere facciamo tutti un piccolo sforzo, RESTIAMO A CASA, che è nulla o quasi, paragonato allo sforzo di chi deve gestire l’emergenza in prima linea (Medici, Infermieri, Oss, Volontari 118, Medici di Base, Guardie Mediche), di chi non può fermarsi perché si bloccherebbe il Paese (Farmacisti, Trasportatori, Negozianti, agricoltori/allevatori ecc..) e di chi deve garantire la nostra sicurezza facendo rispettare le regole (Carabinieri, Polizia, Corpo Forestale, Polizia Locale ecc..).
Penso che un messaggio di solidarietà è doveroso per il Nord in piena emergenza, contraddistinto da Regioni con noi interconnesse per una molteplicità di ragioni, in primis il turismo, ma non scordiamoci quanti di noi sono emigrati al Nord per lavoro o per motivi di studio, quanti di noi hanno parenti e amici che hanno scelto di viverci, quanti di noi negli anni hanno messo su famiglia, coltivato amicizie e rapporti con Lombardi, Veneti, Piemontesi, Emiliano-Romagnoli, Trentino-Alto Atesini, Liguri… sono nostri fratelli e come tali dobbiamo dimostrare loro la nostra vicinanza, nell’attesa, speriamo la più breve possibile, di poterci tutti rincontrare.

RESTIAMO A CASA non è uno slogan o un hashtag che va per la maggiore, ma è l’unica arma che possiamo usare”.

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