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Il messaggio dell’ulassese Giuseppe Cabizzosu agli ogliastrini: “Che questo momento difficile serva per capire l’importanza dell’altro”

Giuseppe Cabizzosu, 52enne di Ulassai, responsabile dei Servizi Sociali dell’Unione dei comuni Valle del Pardu, regala un pensiero toccante a tutti gli ogliastrini che stanno convivendo ormai da settimane con questo incubo Covid-19.

«Cari amici,
anche io sono molto preoccupato, ed affranto, per la situazione straordinaria ed atroce che ci troviamo a vivere. Oltre il numero insostenibile di decessi che coinvolgono prevalentemente i soggetti più fragili e bisognosi di cura ed assistenza, il problema si sta spostando e coinvolgendo, pericolosamente, con il rischio di travolgerla, la sfera psicologica ed interiore. Si sta diffondendo una forma di psicosi e fragilità emotiva e sentimentale collettiva senza precedenti. La gente, costretta a vivere barricata in casa, con il terrore di uscire, corre il rischio, reale, di precipitare nel vortice e nel baratro della depressione e la paura, continua ed incontrollata, amplifica ed ingigantisce sempre più la situazione già di per se estremamente grave e preoccupante.


Si ha bisogno di ricorrere a tutta la forza e la buona volontà interiore di ciascuno per tenere duro e reagire con tutta la forza che riusciamo a reperire e concentrate nel nostro cuore e nel profondo di noi stessi.

È questo il momento in cui guardarci dentro e abbracciare, con forza, ancora di più, la fede, la speranza e la carità che, in condizione di normalità, molti mettono un po’ in pausa o vivono con superficialità e noncuranza. Mi auguro che questa terribile esperienza almeno serva per accendere nei cuori di tutti noi la consapevolezza della fragilità umana e la necessità di aggrapparci ed affidarci all’aiuto della fede, della speranza e dell’amore e faccia capire a tutti noi che possiamo farcela solo tutti insieme. Senza egoismi, senza individualismi assurdi, esasperati e ciechi ma con il rispetto per noi che è anche e sopratutto il rispetto che dobbiamo agli altri.

Che almeno questo dramma collettivo ci serva per capire l’importanza dell’altro, della fratellanza, della condivisione, del rispetto reciproco, della straordinaria risorsa che ciascuno di noi è per il proprio simile. Se è vero che siamo animali sociali è proprio nel momento del pericolo e del bisogno che dobbiamo trovare nel nostro intimo la vera natura della nostra essenza. Siamo uomini. E’ arrivato il momento di dimostrarlo, sopratutto a noi stessi. E se ognuno di noi si guarda allo specchio non vedrà solo il riflesso di sé ma anche e sopratutto il riflesso dei nostri figli, della nostra donna, dei nostri genitori e di tutti coloro che amiamo. Il riflesso di tutti.
Insieme possiamo farcela. Forza!

Vi abbraccio con tanto affetto».