ogliastra.vistanet.it

In casa coi bambini al tempo del Coronavirus. 10 spunti per trascorrere il tempo con le persone più importanti della nostra vita

Le scuole sono chiuse, le palestre, biblioteche, ludoteche, serrande abbassate dappertutto: e come buona norma, tutti noi, ci adattiamo. E il farlo è un nostro dovere, perché da soli non ci salveremo mai, ma insieme qualcosa la si può provare a fare. Ed ecco dunque che noi genitori di scolari impossibilitati dal momentaneo stop alle aule dobbiamo rimboccarci le maniche un po’ di più per cercare di rendere queste giornate meno noiose ma più fruttuose.

Oggi proveremo a darvi 10 consigli con altrettante attività da proporre e da fare insieme ai vostri figli. Perché quello che potrebbe sembrare un periodo di stallo dalle consuete attività quotidiane, possa trasformarsi in un arricchimento, personale (nel rapporto coi propri bambini) e umano (nello scoprire o riscoprire attività dimenticate o mai attuate). E poi, insomma, cari lettori, siamo nelle nostre case, al caldo, il cibo non ci manca, le comodità pure. Se per il tempo che occorre i nostri figli non faranno sport o non andranno a ristorante o non frequenteranno qualsivoglia luogo di aggregazione, potete mai pensare che succeda qualcosa? Siamo generazioni non abituate alle limitazioni e molti di noi confondono la libertà con l’andare a prendere l’aperitivo. Che questa sia una situazione d’emergenza non c’è dubbio: ma forse qualcosa di buono potremmo anche impararla e il prenderci cura di noi stessi e del prossimo è un primo passo anche per dare ai nostri figli un bellissimo insegnamento.

Ma cominciamo con la lista:

1. Primo punto, il più importante: svolgimento dei compiti che le maestre, tramite registro elettronico, app e quant’altro, forniranno ai nostri figli. Non si tratta di una vacanza, questa: sederino sulla sedia e giù a studiare e ripassare.

2. Imparare la sacra arte del riordino: ormai i nostri figli sono ben poco abituati non solo a organizzare e sistemare le proprie cose ma soprattutto a evitare come la peste i lavori domestici che, volente o nolente vanno fatti. Se prima come scusa noi madri e padri potevamo usare il “non c’è tempo perché siamo sempre di fretta”, adesso il tempo c’è eccome. Scope, aspirapolvere, straccetti e sgrassatori non hanno mai ucciso nessuno. Apparecchiare, sparecchiare, rifare il letto, aiutare a riordinare tantomeno. Ci si lamentava che stavamo mettendo su una generazione di “bamboccioni”? Ecco, possiamo ancora salvarli: fazzolettino in testa e via, a spazzare e aspirare e igienizzare come se non ci fosse un domani, anzi, il contrario, proprio per salvaguardarlo quel domani.

3. Leggere un libro, fumetto, giornale. Qualsivoglia carta stampata e documento scritto che non debba essere recuperato per forza dallo schermo di pc o cellulare. Gli occhi della vostra prole ma soprattutto il cervello ve ne saranno grati.

4. Cucinare. Masterschif alla riscossa, fregatevene del risultato: l’importante è provarci e soprattutto passare il tempo. E chi lo sa, magari tra quei bambini che non ingurgitavano alcunché se non le solite 3 cose da quando sono nati, potete scoprire nuovi buongustai e se anche così non fosse, un’oretta o due l’avete trascorsa.

5. Attività manuali. Che voi siate completamente senza alcuna abilità anche in questo caso poco importa: di necessità virtù. La plastilina, il das, l’argilla hanno sempre un effetto terapeutico, anche solo maneggiati per un po’. La materia funge da antistress naturale, provare per credere.

6. Ascoltare musica, cantare e ballare. Passavate il tempo a lamentarvi che i vostri figli ascoltano solo jAx e Rovazzi? Ecco, è il momento giusto per “vendicarvi”: si sceglie una canzone a testa e via, si canta. Youtube in modalità karaoke e di sicuro anche il fan della trap imparerà a conoscere i Queen, i Nirvana, i Beatles (per dirne solo alcuni forse tra i più orecchiabili per i giovani).

7. Giochi di società e disegno. Dai semplici “impiccato”, tris, battaglia navale, fiori frutta città, parole crociate in cui ognuno di noi (alzi la mano chi non l’ha fatto) si impegnava durante le ore buche a scuola (non nel mezzo di una lezione, vero?) per cui basta carta e penna ai più articolati giochi in scatola. Per ciò che riguarda il disegno qui le opzioni sono enormi: dipingere con le dita, acquerelli, inventare fumetti, copiare i personaggi preferiti o fare le caricature di maestre (perdonateci sante donne, solo per questa volta), compagni e familiari.

8. Fare una passeggiata col proprio cane. Potrebbe sembrare una cosa scontata ma così non è: moltissimi bambini hanno un animale domestico ma spesso la maggior parte di loro neanche sa quali siano le sue esigenze. Questo è uno dei momenti adatti per scoprirlo: dallo spazzolarlo al preparare per lui o lei un pranzetto fuori dall’ordinario, dal fargli un bagnetto al giocare con pallina o pupazzetto. Attività che il vostro quattro zampe non aspetta altro di fare assieme anche al proprio padroncino: e se possibile, anche una passeggiata all’aria aperta e lontano da luoghi affollati non potrà che giovare alle lunghe giornate (quasi) senza orari.

9. Una telefonata al parente e/o amico lontano. Se la risposta alla domanda “perché non ti fai mai sentire” era sempre la stessa (“non ho mai tempo”), adesso, anche per questo argomento, poche scuse. I telefoni e le tariffe utili le abbiamo tutti: e telefonare a un anziano parente o un amico che non si sente da mesi anche se abita affianco a voi, è sempre, anche per i più piccoli una buona idea da mettere in pratica.

10. Imparare l’arte del non fare niente. E questo mica lo dico io ovviamente, ma i professionisti che si occupano della salute dei nostri figli. Perché non fare niente non significa non avere niente da fare: nei momenti senza avere apparentemente nulla di pratico da svolgere, abbiamo un cervello che funziona, che deve allenarsi a pensare. E allora via a qualche bella riflessione, fantasticheria, sogno a occhi aperti: ringraziamo di avere a portata di mano le nostre cellule grigie e non offuschiamole con cellulari e televisione. Sono sempre state le idee a salvare il mondo e stavolta un aiutino in più ci serve di sicuro. Impegniamoci, tutti, genitori e figli.

Exit mobile version