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A febbraio in aumento detenuti al carcere di Badu ‘e Carros

Lieve flessione in valori assoluti dei detenuti nelle carceri della Sardegna nel mese di febbraio (sono passati in un mese da 2319 a 2310 – 44 donne) ma sono ancora oltre il limite regolamentare a Oristano-Massama (287 per 265 posti), Cagliari-Uta (598 per 561 posti) e Sassari-Bancali (469 per 454 posti). In aumento anche le presenze a Nuoro “Badu ‘ e Carros (293 per 381 posti ma una sezione di una novantina di posti è sottoposta a lavori di ristrutturazione).

«I dati diffusi dalla sezione statistica del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – osserva Elisa Montanari, presidente di “Socialismo Diritti Riforme”, l’associazione che esamina puntualmente la situazione nei dieci Istituti dell’isola – continuano a presentare una realtà detentiva in sofferenza, soprattutto nei più grandi Istituti. Emblematiche le situazioni nelle Case Circondariali di Sassari e Cagliari, dove si registra peraltro un’alta percentuale di stranieri (rispettivamente 36 e 26%). Non molto dissimile la condizione dei ristretti nelle Case di Reclusione di Oristano e Tempio Pausania, anche se in queste realtà il numero degli stranieri è poco significativo».

«Le presenze numericamente più importanti di stranieri – sottolinea la presidente di SDR – sono come sempre nelle Case di Reclusione all’aperto. In particolare a “Is Arenas” (72 su 86 presenti), Mamone (137 su 170) e Isili (37 per 77). Registriamo il positivo arrivo a Sassari del nuovo Direttore Graziano Pujia a cui facciamo gli auguri di buon lavoro ma non possiamo dimenticare che i responsabili degli Istituti in Sardegna sono solo 5. Permane quindi un forte disagio per gli operatori penitenziari, oltre che per le persone private della libertà, non potendo contare sulla presenza esclusiva e costante del responsabile della struttura. Il problema però non sembra interessare il Ministero che continua a non tenere nella giusta considerazione la realtà dell’isola».

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