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Niente nuovi dazi americani per l’agroalimentare sardo, graziato il Pecorino Romano

Il Pecorino è esportato per oltre il 50% del totale prodotto proprio negli Usa (in media vale 100milioni di euro) e nel 2019 è esploso segnando un + 57,3% nelle quantità esportate da gennaio a novembre 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

Nessun altro prodotto agroalimentare sardo è stato inserito nella lista dei Dazi Usa, mentre sono state confermate le tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina, ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello, già fissate a ottobre scorso.

L’Organizzazione mondiale del commercio ha riconosciuto aiuti di Stato europei verso la società degli aerei Airbus, a danno della rivale Boeing. Come risarcimento agli Usa è stata riconosciuta la possibilità di fissare queste nuove tariffe.

Da ottobre, quando su Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono entrati in vigore i nuovi Dazi, c’è stato un calo delle esportazioni di quasi il 50 %: «Questo conferma che si tratta di un vero scampato pericolo – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu –, adesso non perdiamoci con inutili incontri o proposte astruse, sia riconosciuta la giusta remunerazione del latte ai pastori, visto che tolto l’unico neo al quale qualcuno si arrampicava, l’annata è più che positiva perché il prezzo del Perorino continua a salire, non ci sono giacenze, poca produzione lo scorso anno e il principale mercato, quello Usa appunto, tira alla grande».

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