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Tortolì. Grazia Deledda in esalettura: oggi il progetto originale per ricordare la grande scrittrice

Progetto culturale prezioso, quello ideato e realizzato oggi a Tortolì – e che ha visto protagoniste le classi delle scuole medie di Monte Attu e di Lotzorai – per iniziativa del Presidente Pietro Manca e degli amici della sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Nuoro.

Si è trattato di un’iniziativa unica nel suo genere il cui titolo è “Grazia Deledda in Esalettura“.

«Tutto parte dal motto del progetto ovvero “Leggere è un diritto di tutti” e si tratta di far conoscere la grande scrittrice pubblicandone i suggestivi racconti in un sistema di “esalettura” che comprende sei svariati metodi anti barriera visiva: si tratta di formato rilegato a stampa, formato scaricabile su supporti mobili, formato su file audio, formato in braille, formato in video con sistema Lis (Lingua italiana dei segni) e formato in audio Daisy ovvero: libro, ebook, librotattile, audiolibro, videolibro, libro parlato» spiegano.

Le organizzatrici – la professoressa Cinzia Pintus con la collaborazione delle professoresse Nonnis, Lecca e Mulas – raccontano tutto questo con gioia: si sono rese promotrici e coprotagoniste di una operazione culturale e di inclusione sociale davvero unica e innovativa.

«Si tratta di un progetto nuovo e originale che parte da uno spunto letterario di alto valore come la ricorrenza degli 83 anni dalla scomparsa della grande scrittrice Grazia Deledda, massima esponente della cultura letteraria sarda, e 93 anni dalla pubblicazione de “Il sigillo d’amore” che è considerata una delle più interessanti raccolte di novelle dell’autrice nonché dal conferimento del premio Nobel per la letteratura» dicono. «Il progetto ha voluto abilmente esaltare gli aspetti letterari e culturali, facendo in modo che Grazia Deledda rimanga viva  e attuale anche tra le nuove generazioni, non solo per il contenuto della sua opera che oramai non troviamo più neppure sulle antologie, per la finezza della sua scrittura, per il livello del suo talento, ma anche per averci offerto l’occasione per un esperimento di lettura senza barriere e senza limiti, capace addirittura di congiungere diverse modalità di fruizione che hanno coinvolto anche persone non vedenti o colpite da sordità. Infatti, grazie alle sue doti narrative ed alla sua incredibile creatività riesce a dipingere in maniera magistrale l’atmosfera della Sardegna senza cadere mai nella banalità e nel già sentito».

I testi di Grazia Deledda resi disponibili tramite sessioni di lettura e di ascolto, grazie al sistema di lettura Braille, esperimento ben congegnato e ben riuscito.

«Quindi possiamo dire che verso Grazia Deledda abbiamo un altro debito di riconoscenza, per averci regalato il motivo e il contesto per una operazione culturale e di inclusione sociale raffinata, di alto spessore. Esprimiamo verso i nostri amici della sezione territoriale dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti di Nuoro, una immensa gratitudine per aver saputo ideare e realizzare un progetto il cui significato va molto al di là delle semplici apparenze attuative, fino ad arrivare a toccare le corde dell’anima di chi ama la lettura, la cultura, la contaminazione dei linguaggi e dei modi, per un modello di scuola e di società accogliente, priva di pregiudizi, comprensiva, attenta al rispetto delle diversità d’ogni genere che sono, a ben vedere, la dote più preziosa del bagaglio di ogni nostro alunno ma anche di ogni essere umano. Attraverso questo evento culturale abbiamo apprezzato che siete persone che leggono con il cuore piuttosto che con gli occhi, perché ci avete trascinato con tanto entusiasmo e ci avete fatto apprezzare i valori profondi e autentici di solidarietà e fratellanza» continuano. «Sappiamo che il prossimo anno, nel 2020 l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti celebrerà i cento anni di vita e onorerà il lavoro di tanti e le conquiste raggiunte, mediante un insieme di iniziative diverse che fioriranno sul territorio nazionale e speriamo che vogliate renderci partecipi delle vostre iniziative. In conclusione, le novelle racchiuse in questa raccolta ci trasportano in un universo in cui è facile ritrovare quegli elementi che ci hanno fatto amare l’autrice, primo tra tutti l’adorata Sardegna, in un’ottica davvero universale».

L’evento è stato chiuso attraverso le parole che hanno condotto l’Accademia di Svezia a conferire il prestigioso Premio Nobel a questa grande donna:

«Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».

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