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Perde l’occasione per trapianto di polmone per colpa della compagnia aerea: assurda disavventura di un dorgalese

Terribile disavventura, per un dorgalese d’adozione: a denunciarla attraverso i canali social è l’Associazione Trapiantati AITF.

Riportiamo integralmente il post dell’Associazione, non indicando il nome della compagnia aerea:

“Prima di tutto un affettuoso saluto e un caro e forte abbraccio all’amico Gianno al quale va tutta la nostra solidarietà. Un nostro caro amico, Gianno Tindaro appunto, residente a Dorgali da tanti anni, ma siciliano di origine, tanto da essere considerato ormai un sardo, ieri è andato incontro ad una terribile disavventura. In attesa da molto tempo di poter fare il trapianto di un polmone, finalmente riceve la chiamata da Torino, un polmone compatibile, perciò di corsa all’aeroporto, ma qui, gli addetti all’imbarco dell’aeromobile di una compagnia aerea, gli comunicano che per salire a bordo ed effettuare il viaggio deve spegnere quel piccolo apparecchio che gli consente di respirare, cioè se il buon Gianno riesce ad affrontare la traversata in apnea va bene, altrimenti rimane a terra. Questa sembrerebbe la trama di una divertente piece teatrale, purtroppo è la dura e drammatica realtà. Questo è un altro bell’esempio di come vengono trattati oggigiorno i malati e siamo convinti che nessuno dei nostri signori superpagati onorevoli regionali prenderà posizione su questo bruttissimo episodio. Ci saranno le solite scuse, i soliti distinguo, ma forse, ma guardi, certamente da condannare, chiederemo spiegazioni, prenderemo una posizione, ma intanto il nostro caro amico Gianno Tindaro dovrà aspettare un’altra occasione, con tempi di attesa lunghissimi e, nel frattempo, dovrà prendere lezioni di immersione in apnea. Vedete cari amici e amiche, abbiamo voluto chiudere con una chiosa ironica per evidenziare, se mai ve ne fosse ancora bisogno, quanto ormai la nostra vita conti poco, Ma qui vogliamo anche ribadire con fermezza che se noi non ci svegliamo da questo lungo sonno, faremo la fine di tante altre nazioni che ormai sono alla fame, perciò o reagiamo e in fretta pure altrimenti…”

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