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La Sardegna dei centenari: nonno Giovanni Deidda spegne le 100 candeline, Villacidro in festa

Grande festa ieri a Villacidro per il traguardo raggiunto da Giovanni Deidda, neocentenario del comune campidanese.

“Nonno Giovanni” – così lo chiamano affettuosamente – ha festeggiato insieme a tutta la famiglia riunita: i figli Vincenzo e Antonio, e i tanti nipoti, uno dei quali, Matteo, è addirittura arrivato dalla Romania (dove lavora come ingegnere) pur di non mancare all’evento. Una bella famiglia costruita con la moglie Maria, sposata nel 1948 e mancata al suo affetto da un po’ di anni.

Una vita lunga e laboriosa la sua con tante gioie e qualche momento meno facile, come quelle di tutti gli uomini e le donne vissuti in Sardegna a cavallo del XX e XI secolo. Per molti anni il signor Deidda ha lavorato in miniera e nei campi, dove ha fatto il contadino. Durante la seconda guerra mondiale, dopo le campagne in Libia e la guerra sul fronte alpino, fu catturato dagli inglesi e portato come prigioniero Oltremanica, nella zona di Liverpool. Poi ha fatto l’asfaltatore e il guardiano degli stabilimenti industriali Casar.

Ma come si arriva sereni e in salute fino a 100 anni? Nonno Giovanni non ha molti segreti da svelare: l’amore e l’affetto dei familiari, mangiare bene e alcune passioni, come quella per il Cagliari, squadra di cui è molto tifoso.

«Sono sempre andato allo stadio quando potevo – racconta il centenario – a calcio non sapevo giocare ma mi piaceva tanto guardarlo! Lo seguivo anche in Inghilterra poi una volta ritornato in Sardegna avevo sempre l’abbonamento per il Villacidro e per il Cagliari. Giocatori che ricordo? ndanti giocau meda in su Casteddu, Gigi Riva, che ha compiuto gli anni giovedì, mi parridi chi d’appu intendiu».