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Rodayna e il grande cuore dell’Ogliastra: dalla nostra terra una grande storia di solidarietà

Traversata Tunisi-Genova. Tra i passeggeri, sul ponte del traghetto, una giovane coppia felice scruta l’orizzonte carico di promesse e sorprese. Chaima (pronuncia Séima), sostenuta dall’amorevole compagno, sofferma lo sguardo dei suoi bellissimi occhi neri sul mare calmo e su quelle lontane coste frastagliate e meravigliosamente selvagge, così diverse dalle spiagge basse e sabbiose della sua Tunisia. Al suo fianco, sempre vigile e premuroso, la contempla, con sguardo innamorato, il giovane Laroussi, soffermandosi sul ventre della compagna, ormai prossima all’attesissimo lieto evento: la nascita del primo figlio.

All’improvviso Chaima sente che qualcosa non va: non sta bene, le mancano le forze, e il primo pensiero va alla creatura nel suo grembo. Laroussi è in apprensione: il primo figlio deve nascere, sarà sano e forte, e starà con lui e con sua moglie vicino a Modena, dove lavora come operaio ed è perfettamente integrato nella comunità che lo ha accolto.

Dopo i primi momenti di concitazione, da quella bellissima e selvaggia costa che, poco prima, aveva attratto inspiegabilmente Chaima, arriva provvidenziale l’aiuto: interviene la capitaneria di porto di Arbatax con la motovedetta, e la giovane coppia viene fatta sbarcare in Sardegna. Per la piccola “sacra famiglia” nordafricana si tratta solo del primo assaggio del leggendario spirito di solidarietà ogliastrina. Il primo miracolo avviene nell’Ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. La giovane coppia viene quasi “adottata” fin da subito. Grazie all’intenso lavoro del, viene allertata. La direzione sanitaria dell’ospedale, con il direttore Ferdinando Angelantoni e l’instancabile dirigente medico Gigi Ferrai, monitorano l’evolversi della situazione, confidando nella riconosciuta professionalità degli operatori del reparto di Ostetricia.

Sono le 14,37 del 12 ottobre quando, grazie al formidabile lavoro dell’Ostetricia di Lanusei, viene alla luce una cucciola di appena 2 kg: benvenuta Rodayna (pronuncia Rudéin).

Ma chi ha dimestichezza col grande cuore degli ogliastrini sa bene che questo è solo il principio di una gara a chi può fare di più. Dalla direzione sanitaria dell’ospedale allertano immediatamente l’assistente sociale ospedaliera, Teresa Camboni. Con Ostetricia ecco gli angeli della Pediatria, anche loro prodighi di cure e attenzioni per la piccola Rodayna e per la sua dolce mamma. E il passaparola è appena all’inizio. Teresa Camboni tesse una rete ormai collaudata: ecco l’immancabile Caritas, che si attiva per donare quanto possibile alla famiglia. Il neopapà Laroussi consuma i pasti nell’ospedale di Lanusei e viene ospitato in un ostello a spese della grande rete solidale. E che dire delle Suore Mercedarie di Ilbono e delle insuperabili donne volontarie di Bari Sardo, che – come tanti operosi Re Magi – donano alla piccola neonata tunisina/ogliastrina un guardaroba da vera principessina da Mille e una Notte.

In questa rete, ancora attiva, un ruolo importante, oltre all’Ospedale e ai volontari, lo ha svolto anche il Comune di Lanusei. In particolare l’Ufficio anagrafe, che ha collaborato attivamente, e in tre giorni, mettendosi in contatto col Comune di residenza di Laroussi, son riusciti a farsi produrre la carta d’identità della piccola Rodayna, e consentire così alla famiglia di proseguire il viaggio verso casa. Domani saranno accompagnati a Olbia, dove imbarcheranno alla volta di Genova, e – finalmente – a casa, a Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena.

«Non immaginavo potesse esistere un popolo così – commenta ancora commosso Laroussi – volevo solo dire GRAZIE di cuore, a tutti coloro che ci hanno teso la mano senza chiedere nulla in cambio, senza neanche sapere chi fossimo e dove andassimo».

E allora buona fortuna alla piccola Rodayna: con la certezza che, ovunque la porterà la vita, serberà per sempre nel suo cuore l’incredibile generosità della terra in cui è nata: l’Ogliastra.

 

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