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Bari Sardo, senza autorizzazione al Palazzetto dello Sport. Intervengono i vigili

Grave episodio, quello avvenuto a Bari Sardo e denunciato dall’amministrazione con un lungo post sui social.

Un’associazione sportiva, senza autorizzazione ma in possesso delle chiavi, ha continuato – in barba ai divieti espressi in numerose occasioni dal Comune di Bari Sardo – a recarsi presso il Palazzetto dello Sport del paese per mesi. Persino il cambio delle serrature esterne non ha sortito alcun effetto: l’associazione, trovate le porte aperte, ha fatto nuovamente il suo ingresso presso lo stabile comunale.

Alla fine, come ultima (dolorosa) spiaggia, c’è stato l’intervento dei Vigili.

La rabbia dell’amministrazione è ben visibile nel racconto di questo increscioso episodio. Del resto, basta fare domanda, come ricordano.

 

RIPORTIAMO INTEGRALMENTE IL POST DEL COMUNE

“Un gruppo di bambini che non hanno altro interesse se non quello di giocare ed allenarsi serenamente, si reca sotto guida di persone adulte, presso il palazzetto dello sport di proprietà comunale. L’adulto/i accompagnatore/i, senza avere alcuna autorizzazione da parte dell’ente, è in possesso, non si sa per quale motivo, di una copia di chiavi dell’ingresso principale del palazzetto ed entrano.

Già da qualche settimana diversi cittadini, alcuni dei quali avendo fatto regolare domanda di utilizzo successiva alla pubblicazione del bando, ci segnalavano che il palazzetto dello sport veniva utilizzato da un’associazione sportiva nonostante non fossero state ancora date le autorizzazioni a nessuno dei richiedenti. Come se stessimo avvantaggiando/riservando trattamenti differenti a una associazione sportiva anziché un’altra.

Tutto ciò creava oltre ad una grave disparità di trattamento tra cittadini, un potenziale rischio per chiunque si introducesse nello stabile, soprattutto se, come più volte rilevato, trattasi di soggetti minori d’età. Il comune di Bari Sardo e gli uffici competenti si sono immediatamente mobilitati per riportare la situazione alla normalità. Un primo invito verbale a non utilizzare il palazzetto senza le dovute autorizzazioni era già stato fatto nella prima metà di settembre.

Ma a nulla è servito.

Muniti di chiavi, ma senza autorizzazione, hanno cominciato ad utilizzare, secondo quando rilevato dagli uffici dell’ente, in modo continuativo il palazzetto.

A questo punto, visto e considerato che nonostante fossero stati invitati al rispetto del regolamento che volontariamente veniva violato, si è deciso di sostituire nell’immediato le serrature di accesso ai cortili del palazzetto e altresì quelle dell’ingresso principale alla struttura, per la sostituzione delle quali c’è da attendere ancora qualche giorno.

Tutto ciò al fine di impedire fisicamente, visto che le raccomandazioni verbali a nulla sono
valse, che tale situazione potesse protrarsi in maniera arbitraria e del tutto incosciente.

Ieri, 11 Ottobre, una volta trovata la porta del cancello chiusa, la società che utilizzava la struttura senza autorizzazione ha chiesto chiarimenti sul perché fosse stata sostituita la chiave, e gli è stato detto a chiare lettere che era proprio per evitare che persone senza alcuna autorizzazione ma in possesso delle vecchie chiavi continuasse ad accedere indisturbata al palazzetto nonostante fossero stati invitati ripetutamente verbalmente a non farlo.

In quell’occasione venivano nuovamente invitati a non utilizzare la struttura se non una volta ottenuta l’autorizzazione. Che dire, mezz’ora dopo veniamo a conoscenza che essendo stato aperto il cancello del cortile per necessità scolastiche, la società in barba all’ennesima diffida entrava all’interno del palazzetto per utilizzarlo.

A questo punto non è rimasto altro da fare che far intervenire le guardie comunali nella struttura per mettere fine a questo uso abusivo, scoprendo in quel momento che i genitori non sapevano che i loro figli stavano all’interno del palazzetto privi di regolare autorizzazione alla società sportiva da parte del Comune.

Ci dispiace di aver interrotto la loro attività sportiva, ma non potevamo permettere che la
situazione si protraesse ulteriormente. Il vigile è stato l’ultima soluzione, dopo diversi tentativi più amichevoli e informali di riportare la società al rispetto delle regole.

Occorre infatti sapere che gli stabili comunali appartengono al Comune di Bari Sardo, che previa pubblicazione di bando pubblico e autorizzazione scritta consente l’utilizzo degli stessi.

Ma per quale motivo occorre rispettare questa procedura?

1) Il bando pubblico consente che chiunque voglia fare domanda al fine di usufruire degli stabili comunali possa farlo liberamente con pari diritti e oneri di tutti gli aspiranti all’utilizzo dello stesso.

2) L’autorizzazione scritta da parte dell’Ufficio Patrimonio del Comune dà la sicurezza a tutti coloro che usufruiscono dello stabile di essere tutelati in caso di danni accidentali sulla struttura comunale.

3) Elemento molto importante è quello relativo alla sicurezza dei nostri bimbi e di chiunque ne faccia utilizzo. L’utilizzo non autorizzato dello stabile comunale non tutela gli utenti in caso di infortuni e danni alla salute dovuto ad un utilizzo abusivo dello stesso.

4) All’utilizzo della struttura sportiva senza autorizzazione scritta ne consegue un danno a carico di tutta la comunità.

Infatti, l’associazione che non è in possesso di autorizzazione scritta non è legittimata all’obbligatorio pagamento del canone orario di utilizzo. Da ciò consegue un danno patrimoniale a carico della comunità dei contribuenti.

Occorre sapere infatti che la pulizia dello stabile, le manutenzioni ordinarie e straordinarie vengono
eseguite e assicurate dal Comune di Bari Sardo
anche grazie ad un onere di contribuzione da parte dell’utenza che usufruisce di tale servizio.

Ovviamente tale canone è ben al di sotto del valore di mercato poiché è interesse del Comune favorirne quanto più possibile l’utilizzo.

In conclusione, vorremmo che episodi di questo tipo non si ripetano più! Non pensiamo si debba arrivare a l’utilizzo dei vigili per far rispettare i regolamenti comunali. Regolamenti che sono noti a chi ha utilizzato il palazzetto lo scorso anno, come sono altrettanto note le procedure:

– si deve attendere un bando;
– fare la domanda presentando tutti i documenti necessari, tra cui la copertura assicurativa per tutte le persone che utilizzeranno il palazzetto;
– si verifica se la società è in regola con il pagamento di eventuali canoni per la stagione
passata;
– si attende l’autorizzazione, e previo versamento di una parte del canone annuo, si ottengono le chiavi per accedere al palazzetto con indicati i turni di utilizzo, etc, etc.

Ci teniamo a ripetere e sottolineare, anche se parrebbe ovvio, che terminato il periodo di utilizzo della struttura, le chiavi devono essere restituite all’ente, i concessionari non sono autorizzati a tenerne copia.

Tutte le informazioni necessarie compreso il regolamento sono stati pubblicati, come accade ogni anno, unitamente al Bando di invito alla presentazione di domande volte ad ottenere la concessione del palazzetto (https://bit.ly/2o5AzTq).

E’ vero che il bando è stato presentato con alcune settimane di ritardo, il regolamento prevede l’assegnazione entro il 30 settembre, mentre probabilmente verranno assegnate nella prossima settimana, ma i ritardi degli uffici non legittimano nessuno a non rispettare le regole.

Infine sempre nel regolamento è specificato che le richieste devono essere presentate almeno 20 giorni lavorativi prima della data di utilizzo prevista, per dare il tempo agli uffici di assolvere al disbrigo della pratica e rilasciare la “necessaria” autorizzazione, mentre nel caso in oggetto sembrerebbe, che a soli 10 giorni dalla presentazione della richiesta la società in oggetto utilizzava a proprio piacimento la struttura utilizzando le chiavi che avrebbe dovuto restituire alla fine della concessione della precedente stagione sportiva.

Invitiamo tutto coloro che devono utilizzare il palazzetto nel corso della prossima stagione a pazientare per il ritardo sul rilascio delle concessioni, e soprattutto a rispettare il regolamento al fine di evitare che episodi come questo si ripetano, episodi che non sono piacevoli né per la società in oggetto, ne per il Comune che ha come interesse primario quello di garantire l’uso del palazzetto a più persone possibili, grandi e piccini, nel rispetto dei diritti di tutti e soprattutto in “sicurezza”.

Rivolgendoci soprattutto agli adulti: cerchiamo di dare il buon esempio ai più piccoli. Insegniamogli a rispettare le regole.

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