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Lo sapevate? La Casa del Mutilato è uno dei rari edifici nuoresi del Ventennio, progettati da un sardo

foto Ilisso

A Nuoro ci sono molti edifici pubblici risalenti al Ventennio fascista, ben conservati. La città istituita provincia proprio sotto Mussolini, nel’27, vide un imponente incremento edilizio in quel periodo, ma la politica del tempo tendeva ad affidare a tecnici “Continentali” la progettazione per operare uno stretto controllo ministeriale.

Nel caso della Casa del Mutilato, invece il progetto, venne affidato all’ingegner Marongiu il quale, nel progettare l’edificio non volle rinunciare ai richiami della tradizione sarda: oggi l’intonaco non consente più di vederlo, ma Marongiu scelse per la struttura un basamento in granito che ricordava le costruzioni antiche della zona, aspetto inusuale per l’architettura del tempo.

La stampa dell’epoca definì il progettista sardo un “Bravo professionista Nuorese”. A Marongiu fu affidato un compito complesso visto che l’edificio doveva sorgere su un terreno in pendenza. Ma l’ingegnere escogitò un progetto davvero creativo: un corpo unico, riduceva le volumetrie dei singoli corpi della costruzione aggregati man mano che diminuiva la pendenza, tanto da risultare al pari delle costruzioni circostanti anche grazie alla scelta delle coperture piane anziché spioventi.

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