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Coordinamento donne della CGIL Spi provinciale di Nuoro: «Vicine alle combattenti curde e a tutto il popolo»

Combattenti curdo-siriane delle Ypj - Foto Globalist

Riportiamo integralmente il comunicato della CGIL Spi provinciale di Nuoro.

“Il Coordinamento delle donne della CGIL Spi provinciale di Nuoro esprime profonda preoccupazione  e indignazione per la situazione determinatasi, al Nord della Siria, a seguito della decisione del Presidente Donald Trump di procedere al ritiro delle truppe americane da quel territorio  esponendo, in questo modo, alla rappresaglia e al massacro da parte dell’esercito Turco, guidato da Erdogan, il popolo martire curdo, che fino a questo momento ha contribuito in maniera decisiva ad arrestare l’avanzata dell’ISIS e a sconfiggerlo militarmente.

Manifesta altresì piena solidarietà verso il più grande popolo senza Stato, che da 100 anni lotta per il riconoscimento della propria identità nazionale, ed ha subito negli anni tanti tradimenti. I suoi 30 milioni di abitanti, sparsi dalla Turchia meridionale all’Iraq, rischiano il genocidio, perché Erdogan, che odia i curdi e li considera terroristi, parla di pulizia etnica.

Il Coordinamento donne dello SPI – CGIL si schiera con fermezza vicino a tutte le donne combattenti curde, che in prima linea si sono impegnate fortemente per disinnescare la bomba ISIS.

Respingere il terrorismo e l’estremismo islamico ha significato non solo difendere il proprio territorio, ma soprattutto allontanare una cultura oscurantista, ancestrale e per riaffermare il diritto delle donne a vivere libere e non sottomesse, all’interno di una società democratica, tollerante e rispettosa delle differenze dove venga riaffermata la parità di genere.

Ecco perché la lotta delle donne curde è anche la lotta delle donne dello SPI, e di tutta la CGIL, è rappresenta l’emblema di una battaglia di civiltà che vuole riaffermare le tante situazioni che permangono nel mondo dove, ancora, sussistono diritti negati verso le donne.

Per questo siamo particolarmente vicine alle lotte di queste combattenti, perché le loro battaglie sono importanti anche per la nostra libertà.

Oggi ci sentiamo tutte donne curde, e chiediamo a gran voce al Governo, Italiano, all’Unione Europea, alle Nazioni Unite, una presa di posizione forte di condanna nei confronti della Turchia, perché fermi immediatamente il massacro del popolo curdo.”

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