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Leggende Ogliastrine: l’assassinio della “Donna di Barì” e il sovrannaturale epilogo

In una notte di tanto tempo fa, una donna di Bari Sardo si sarebbe dovuta recare in un paese vicino.

Nel tentativo di giungere prima, decise di intraprendere il cammino più breve, che passava attraverso una fitta boscaglia.

La povera donna in mezzo alla selva fu aggredita da feroci malviventi, che erano soliti assalire i viandanti per rapinarli di ogni bene.

Delusi dal fatto di non aver trovato nessun denaro in possesso della vittima, vigliaccamente la uccisero.

Spararono alla donna diverse fucilate e abbandonarono il cadavere in mezzo ai cespugli.

L’Onnipotente, vista la triste sorte toccata alla vittima, mosso da pietà non volle che il cadavere rimanesse in quello stato di abbandono e dimenticato.

Così tramutò il corpo freddo della “Donna di Barì” in pietra capace di resistere nei secoli.

Questa pietra sarebbe ancora conosciuta, e porterebbe impressi i fori delle fucilate dei malviventi che martoriarono il corpo della povera vittima.

Questo racconto sicuramente è la memoria di un tragico fatto tramandato di generazione in generazione, a cui si lega la fantasia delle genti e le credenze religiose.

Il racconto è anche riportato nel libro di Albino Lepori: “Ogliastra. Miti, Leggende Tradizioni”.

 

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