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Domani a Capo Frasca la “Manifestada” contro l’occupazione militare della Sardegna

foto paradisola

Si terrà domani pomeriggio la manifestazione contro la massiccia presenza di basi militari in Sardegna.

La manifestazione di Capo Frasca è stata così presentata a Cagliari nei giorni scorsi: «Manifestazione contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna, sabato 12 ottobre alle 15, per chiedere lo stop immediato alle esercitazioni militari, la chiusura dei poligoni, la quantificazione dei danni, risarcimenti e bonifiche e la restituzione delle terre ai legittimi proprietari, cioè i sardi».

Sono previsti punti dei incontro in diversi paesi dell’Isola, e sono stati organizzati anche dei pullman. La manifestazione è sostenuta da gruppi, movimenti, associazioni, personalità della società civile, senza un preciso colore politico ma aperta a tutti coloro che sentono la necessità di rivendicare il diritto soprattutto alla salute e a un lavoro che non si debba pagare con la vita propria o quella degli altri.

«Quella del 12 sarà una manifestazione larga e aperta – ha dichiarato Luisi Caria, portavoce dell’organizzazione – che vuole rappresentare ampi settori del popolo sardo». Ci sarà musica, poesia, performance teatrali, balli: sarà una vera e propria festa aperta anche ai nonni e ai bambini. L’obiettivo è quello di portare le istanze, serissime, dei sardi, ma nella maniera più pacifica possibile. I terreni devono tornare ai pastori e agli agricoltori sardi, dopo che saranno bonificati.

Le attività che portano morte devono essere riconvertite secondo don Ettore Cannavera, uno dei portavoce che afferma: «Un conto è organizzare una difesa del proprio paese, un conto è fare esperimenti per portare morte».

A dimostrazione che la manifestazione non è ideologica e non rappresenta nessuna bandiera politica ecco l’appello che il sacerdote, fondatore della comunità La Collina ha rivolto ai credenti e agli atei: «Dobbiamo risvegliare le nostre coscienze, ci siamo assopiti, siamo diventati rassegnati, indifferenti davanti a quello che succede in Sardegna, ma un giorno ne dovremo rispondere alla storia – ha affermato don Ettore- e i credenti, quelli che la domenica vanno in chiesa, anche davanti a Dio».

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