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Eredi Nieddu: “Il consiglio di stato accoglie la richiesta del Comune di Tortolì ma non entra nel merito dell’uso pubblico”

“Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal Comune in relazione alla sentenza dello scorso 8 agosto del Tar Sardegna, che aveva sospeso l’ordinanza per l’abbattimento della recinzione posta da alcuni privati nell’area sterrata della seconda spiaggia di Orrì” scriveva ieri in un comunicato stampa il Comune di Tortolì.

Non è tardata ad arrivare la replica degli eredi Nieddu, che pubblichiamo integralmente:

«Finora abbiamo deciso, in qualità di proprietari del terreno conteso, di stare lontani dalle polemiche innescate dal Comune di Tortolì, lasciando che fossero i Giudici a pronunciarsi sulla vicenda i quali Magistrati ci hanno finora dato sempre ragione. Tuttavia ora, a seguito dell’ennesimo tentativo di divulgare notizie false e tendenziose sulla questione, preme fornire alcune spiegazioni. Anzitutto il titolo di proprietà privata non è mai stato messo in discussione dai Giudici, come artatamente divulgato per volere del Sindaco di Tortolì sui media e a mezzo di certa stampa locale: il possesso del titolo di proprietà privata è stata ampiamente comprovato nelle varie sedi giudiziarie ed è il presupposto fondamentale per il quale i ricorsi da noi proposti sono sempre stati accolti, compreso il decreto monocratico emesso dal Consiglio di Stato in data 13 agosto 2019».

«Pertanto è necessario sgomberare il campo dalla falsa notizia comparsa, certamente per un mero errore materiale, sul comunicato stampa divulgato oggi dal Comune di Tortolì in cui si afferma che il TAR si pronuncerà sulla proprietà privata. Di contro, il Consiglio di Stato ha rilevato la necessità di un approfondimento sull’uso pubblico: recita infatti l’ordinanza “Premesso che l’accertamento della servitù di uso pubblico necessita dell’approfondimento proprio della sede di merito…” e demanda la decisione al TAR Sardegna il quale ha fissato l’udienza alla data del 8 luglio 2020: se il Consiglio di Stato avesse ravvisato gli elementi sufficienti a corroborare la tesi sul millantato uso pubblico, si sarebbe espresso con l’odierna ordinanza anziché demandare la decisione al TAR Sardegna il quale, vogliamo ricordarlo, sia con il decreto cautelare n. 170/2019 e con l’ordinanza cautelare n. 202/2019, ha già preliminarmente affermato “non risulta prova certa dell’uso pubblico”. Infine, nel rispetto della decisione del Consiglio di Stato di attendere la pronuncia del TAR Sardegna sulla sussistenza o meno di un uso pubblico su un’area privata, per nostra iniziativa e a nostre spese abbiamo deciso di rimuovere temporaneamente la delimitazione provvisoria posta a tutela della proprietà privata, comunicandolo al Comune per il tramite del nostro legale e declinando finora formalmente ogni responsabilità in merito a eventuali danni a persone o cose in relazione al transito o sosta sull’area: la custodia e la cura della stessa, infatti, è ora demandata al Comune al quale ci si potrà rivolgere».

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