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Jerzu inaugura l’anno scolastico. Agli studenti, il sindaco Lai come Steve Jobs: “Siate affamati, siate folli”

Accantonate le vacanze estive, si torna a scuola. Zaino in spalla, una cartella, qualche quaderno, e via. Tanta energia vitale ieri mattina per le strade del paese.

Jerzu era un tripudio di bambini e ragazzi, genitori e insegnanti che sorridenti e trepidanti si recavano a scuola ad attendere il fatidico suono della prima campanella dell’anno. E poi via, su per le scale, negli anditi e nei corridoi e per le classi con lo zaino in spalla. Sono i giovani la nostra speranza nel futuro, in loro è racchiusa un’energia vitale da stimolare e valorizzare al meglio. Ad accoglierli i loro insegnanti, il corpo non docente e i rappresentanti delle istituzioni civili.

Il sindaco Carlo Lai, accompagnato da due assessori e da un consigliere comunale, ha voluto porgere il saluto ai ragazzi nel loro primo giorno di scuola per augurare loro, ai genitori, ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e al personale non docente di tutte le scuole del paese un buon anno scolastico, ricordando l’importanza dell’istruzione che riveste un ruolo strategico e insostituibile.

«La scuola – ha affermato il sindaco Lai – favorisce e incentiva la conoscenza, l’apprendimento, il confronto e sviluppa e dovrà sviluppare sempre più la coscienza civica oltre a far sì che un bimbo, un ragazzo, diventino cittadini. La scuola”, prosegue Lai “è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo».

Un discorso importante se si pensa che Jerzu, oltre a vantare un’antica tradizione vitivinicola è anche un centro di cultura. Nel piccolo paese contadino era stato costituito tempo fa il primo Liceo della zona. E Jerzu attribuisce ancora un grande ruolo all’istruzione. Attualmente il piccolo paese ogliastrino, ospita oltre alle scuole dell’obbligo, anche l’Istituto di Istruzione Superiore “Armando Businco” che comprende un Liceo scientifico, un Liceo linguistico, un Istituto Tecnico Commerciale e un Istituto Professionale Industria e Artigianato.

Nel corso della sua visita al Businco il primo cittadino, dopo aver parlato per un quarto d’ora agli studenti radunati nell’aula magna della scuola, si è intrattenuto con loro per leggere la traduzione integrale del celebre discorso di Steve Jobs ai laureandi dell’Università di Stanford nel giugno del 2005. Un discorso che divenne famoso in tutto il mondo per la sua chiarezza, semplicità e profondità.

Il discorso terminava con due parole emblematiche che racchiudono dei significati profondi: “Siate affamati”, di curiosità, di caparbietà, di riscatto, di essere parte attiva nel cambiamento della società, dell’ambiente e delle persone, siate persone costantemente curiose alla ricerca della propria strada e con la voglia di farcela. “Siate folli” nel perseguire le vostre passioni, senza timore, affrontando gli ostacoli con caparbietà e coraggio. Questo è stato l’invito agli studenti, a coloro nei quali è racchiusa l’energia vitale del futuro. 

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