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Corrias sulla nuova linea politica della sanità regionale: “Discrimina l’Ogliastra, non siamo disposti ad accettarla”

«Il disegno di legge predisposto dalla Giunta su ispirazione del Presidente Solinas e dell’Assessore Nieddu in materia di sanità, è lesivo dei diritti costituzionali degli Ogliastrini: non siamo disposti ad accettare questo ennesimo affronto e, sin d’ora, ci opponiamo e ci opporremmo con tutti i mezzi leciti consentiti». Salvatore Corrias, Consigliere regionale del Partito Democratico, si scaglia pesantemente contro la proposta avanzata dall’esecutivo regionale che ridisegna il quadro della sanità in Sardegna.

«Si apprende dalla stampa che il Presidente della Regione avrebbe predisposto una bozza di disegno di legge, da sottoporre all’approvazione della Giunta regionale, la quale prevederebbe la creazione di un’azienda regionale della Salute (ARES che andrebbe a sostituire l’ATS) e cinque aziende sociosanitarie locali (ASL), oltre all’istituzione di un’azienda di rilievo nazionale e alta specializzazione (ARNAS) e delle aziende miste ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari (AMOU), mentre resta in piedi l’Areus. Tutto ciò in armonia con l’obiettivo sbandierato a gran voce dalla maggioranza di centrodestra che governa la Regione come l’optimum raggiungibile, ossia l’azzeramento dell’Azienda unica e il ripristino di cinque ASL, tra cui quella della Gallura –  afferma Corrias in una chiara nota stampa – Da questo progetto il nostro territorio pare escluso, poiché non rispetterebbe i criteri individuati dal disegno di legge: omogeneità territoriale, condizioni geomorfologiche, orografiche e della rete viaria, la presenza di almeno tre presidi ospedalieri nella circoscrizione territoriale. Vorrei augurarmi che la stampa abbia veicolato in maniera imprecisa le idee partorite dalla mente eccelsa di coloro che occupano i posti di vertice di questa maggioranza di centrodestra a forte trazione leghista e che governa la Regione, poiché se, al contrario, le notizie che circolano insistentemente corrispondessero al vero, allora realmente si rischia la sommossa popolare in quei territori rimasti esclusi e praticamente discriminati a vantaggio di aree più ricche e con un peso politico-economico forte in virtù di una legge elettorale iniqua e di interessi economici di parte. Vogliamo parlare dei criteri chiamati in causa per le scelte?»

«L’Ogliastra è un territorio – prosegue il consigliere regionale ogliastrino – con una rete viaria inefficiente che risente di un secolare ritardo nell’infrastrutturazione proprio perché spesso le scelte politiche hanno ricalcato l’esigenza di favorire il più forte a discapito dei più deboli: sfugge forse al Presidente Solinas che in questo “debole ambito” vive un popolazione attiva, operosa, che ama e cura il proprio territorio, che ogni anno offre ospitalità e servizi a centinaia di migliaia di turisti; questa piccola subregione geografica della Sardegna necessita di servizi sanitari primari per i residenti e per un’utenza che, per diversi mesi all’anno, è fortemente sovradimensionata rispetto all’offerta ospedaliera. La scelta, poi, di privilegiare quegli ambiti che siano già dotati di tre presidi ospedalieri è oltremodo inaccettabile: sarebbe come dire che un’area la quale, in questo momento storico, a causa principalmente della pregressa disattenzione della politica e delle istituzioni, si trova a vivere una condizione di ritardo nella crescita, non potrà mai svilupparsi e progredire perché…parte già svantaggiata! Tra le righe leggo che non si vuole investire nel nostro territorio, che l’Ogliastra non merita neppure un minimo di attenzione da parte di questa Giunta la quale non appare interessata ad operare per aiutarci a risolvere i nostri problemi, a investire risorse per contribuire a farci uscire dalla crisi generalizzata che ci attanagli in tutti i settori».

«La soluzione non è quella di creare nuovi poli sanitari laddove essi sono già presenti e appaiono finanche in grado di erogare servizi efficienti, seppur con tutti i limiti determinati dai tagli alla spesa sanitaria: la soluzione, invece, deve essere trovata nel potenziamento dell’esistente, nell’investimento di risorse per far sì che i presidi attivi possano somministrare prestazioni sempre più specializzate e in numero idoneo a soddisfare le richieste, con un abbattimento considerevole dei tempi di attesa. L’art. 32 della Costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti, mentre l’art. 3 assicura a tutti i cittadini pari dignità: un disegno di legge come quello che la Giunta regionale si appresta ad approvare è assolutamente incostituzionale perché determina che la cura della salute divenga un privilegio dei soli cittadini che vivono in alcune aree geografiche della Sardegna e non di tutti gli abitanti della Sardegna in egual modo.
La tutela della salute diventerebbe, così, un privilegio e non un diritto costituzionale».

«No, non siamo un territorio di seconda fila: abbiamo una dignità che proclamiamo con orgoglio a gran voce e che vogliamo non sia calpestata da chi, invece, dovrebbe governarci e tutelarci. No, non siamo disposti a soccombere: se la Giunta dovesse votare e approvare un documento simile, siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni per contrastare un eventuale passaggio in Consiglio regionale per la sua promulgazione in legge. Faremo sentire la nostra voce a tutti i livelli: nelle piazze, in Regione, con il Governo nazionale. Ovunque ci batteremo!» conclude con fermezza Corrias.

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