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Donne e prevenzione. Cuccu, M5s: “Questa Giunta non ha a cuore la salute delle donne”

Riprogrammazione degli esami diagnostici riservati alle donne, la consigliera regionale del M5s Carla Cuccu presenta un’interpellanza.

Secondo la consigliera pentastellata, infatti, nella programmazione regionale non troverebbe spazio la prevenzione delle patologie di genere. Il vuoto, secondo Cuccu, sarebbe emerso “sin dalle dichiarazioni programmatiche del Presidente Solinas, in cui, nessun cenno veniva fatto alle condizioni della donna e alle azioni da mettere in campo per colmare il divario di genere”.

La consigliera regionale fa l’esempio dell’Ospedale San Giuseppe Calasanzio di Isili, dove – sostiene – “a causa della mancanza di due medici, sono state sospese decine di visite: ecografie mammarie e mammografie prenotate diverso tempo fa”.

“Questa Giunta – prosegue – non ha alcuna volontà di riprogrammare la Sanità dell’isola. La direzione è quella contraria: stiamo andando a sabotare anche gli screening necessari per la prevenzione delle patologie di genere”.

Da qui la decisione di presentare la prima di una serie di interpellanze sulle patologie di genere che puntano a restituire il diritto alla salute e il diritto alla prevenzione a tutte le donne. Tanti gli esempi in tutta l’Isola di carenze ospedaliere a danno delle donne. Fra questi c’è il caso dell’Azienda ospedaliera Brotzu, che dal 2015 comprende anche l’ospedale Microcitemico e il Businco.

Per Cuccu, che è anche segretaria della Commissione Sanità, “Il tentativo di accorpamento non ha dato gli esiti sperati, come più volte denunciato dai sindacati e dalle associazioni a tutela dei pazienti. In particolare l’ospedale Oncologico Businco, specializzato in patologie neoplastiche e principale centro di riferimento sul territorio regionale, presenta numerose e preoccupanti problematiche, quali le lunghe liste d’attesa, la frequente inagibilità delle sale operatorie, tempi di diagnosi lunghi, sovraffollamento e scarsa informazioni a supporto psicologico dei pazienti”.

“Da Nord a Sud dell’Isola, la situazione denunciata dai pazienti – continua Cuccu – è imbarazzante. Non si contano le ore di attesa per una visita al pronto soccorso, così accade a Sassari, come a Iglesias e negli altri nosocomi sardi. La mancanza di programmazione, inoltre, continua a sguarnire la Sanità pubblica oramai in agonia perpetua creando ulteriori problemi sociali che si sommano ai tanti ancora in attesa di risposte concrete”.

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