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Su Maimulu torna a Gairo Vecchia e strega l’Ogliastra intera

Foto di Fabrizio Piroddi 

 

Grande successo di pubblico a Gairo per la seconda edizione di “Su Maimulu torna a casa”. La manifestazione si è svolta questo sabato, con le figure tradizionali del carnevale gairese che hanno calcato di nuovo le strade dell’antico paese natio Gairo Vecchio, abbandonato in seguito alla tragica alluvione del 1951.

«Non vogliamo sentir parlare di Carnevale estivo – affermano i componenti dell’Associazione culturale “Su Maimulu” – Questo è il nostro regalo agli anziani del paese, che possono rivivere le emozioni di quando erano bambini, rivedendo  “s’urtzu ballabeni”, “ is Maimulus” e le altre caratteristiche figure avanzare per vicoli e cortili del paese vecchio con la loro caratteristica andatura». 

L’occasione è stata la festa in onore di Sant’Elena Imperatrice, patrona di Gairo, che come lo scorso anno ha fatto unire le forze della comunità gairese ottenendo le autorizzazioni necessarie per lo svolgimento dei festeggiamenti (quest’anno organizzati dalla Leva ’79).

L’ evento di sabato inoltre prevedeva la sagra de “sa cocoi de corcoriga”(piatto tipico locale a base di zucchine) e de sa “cocoi prena”(a base di patate e menta), organizzata da “Sa congrega de is arregodus” e i balli sardi accompagnati dalla musica del maestro Simone Sirigu.

Ma all’improvviso la musica si è interrotta, le luci si sono abbassate e da una delle vecchie abitazioni sono apparse le antiche maschere. Dirette verso un grande falò, acceso nel frattempo, in cui le leggendarie figure gairesi hanno completato il mascheramento con la fuliggine (s’infoddinamentu). 

Subito dopo è avvenuta la tradizionale rappresentazione della lotta tra il bene e il male, tra la natura selvaggia e la comunità, con “s’urtzu ballabeni” e “is maimulus” protagonisti. Il tutto al ritmo scatenato ed incontrollabile stabilito dalla figura de “s’urtzu ballabeni”.

Una rappresentazione che come al solito ha commosso i gairesi, sorprendendo gli estasiati i turisti, ammaliati dal fascino della tradizione e dal particolare contesto del paese abbandonato.

I turisti  non hanno resistito all’attrazione della mitica maglietta de “Su Maimulu”, andata letteralmente a ruba, con la promessa di inviare una loro foto con indosso il capo del sodalizio gairese nelle varie parti del pianeta. 

Immagini che andranno a integrare la rubrica “Su Maimulu nel mondo”, tenuta sulla pagina Facebook dell’Associazione, dove vengono pubblicate le fotografie delle tante persone con indosso la maglietta realizzata con il disegno rappresentante la maschera gairese dall’artista Anna Ascedu 

Un modo per riscontrare dove arrivano i racconti della tradizione gairese, tenendo sempre ben presente il luogo dove sono nati e dove una volta all’anno ritorna “Su Maimolu”: Gairo Vecchio. 

Questo è stato “Su Maimulu torna a casa”, un evento che per presenze e fascino, è diventato uno degli appuntamenti da non perdere dell’estate ogliastrina.

Una manifestazione dove affondano le tradizioni millenarie della zona e si ritrova la vera anima del suo antico popolo. 

 

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