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Villagrande, tempo di bilanci: si chiude il sipario sulla festa di San Gabriele. La parola ai Sacerdoti

Articolo di Maria Aurora Murgia

Quest’anno sono stati i ragazzi del 1989 e del 1968 ad occuparsi dell’organizzazione dei festeggiamenti in onore del patrono San Gabriele che si sono svolti a Villagrande il 31 luglio, 1/2/3 e 10 agosto.

Gli obrieri hanno curato l’aspetto religioso dell’evento mentre i trentenni del comitato si sono interessati della parte culturale, gestendo spettacoli e intrattenimento. Si è creata così una perfetta unione tra raccoglimento e devozione spirituale, tradizione e divertimento, che ha lasciato, al  termine della festa, veramente entusiasta l’intera popolazione.

In tanti, sin da mercoledì, hanno partecipato alla Santa Messa pomeridiana e ai balli sardi accompagnati dal fisarmonicista Roberto Fadda e allo spettacolo comico-musicale di Alessandro Pili e Giuseppe Masia, che hanno dilettato gli spettatori presenti nella piazza principale.

Molti anche i devoti che, tra giovedì e venerdì, hanno affiancato San Gabriele lungo le strade di Villagrande, durante la processione – arricchita dalla melodia delle launeddas e della fisarmonica – per poi assistere alla funzione religiosa, celebrata nella parrocchia.

Le due serate, inoltre, sono state animate da varie attività, tra cui lo spettacolo “Vent’anni di noi” – in occasione  dell’anniversario del gruppo folk villagrandese e in collaborazione con i vari gruppi folk ospiti – e il concerto di Fausto Leali, che con le sue canzoni ha emozionato il pubblico, facendo ballare e cantare persone di tutte le età e provenienti perfino dai paesi limitrofi.

Nel parco di Santa Barbara, si sono inoltre esibiti, animando il sabato notte, i DJ dello Zoo di 105: Dj Squalo, Marco Dona, Spyne, Alien Cut, ”International Summer DJ”.

«La festa del patrono è centrale e basilare, tra le festività devozionali dei santi occupa il primo posto» dice Don Ernest Beroby, il sacerdote del paese.

«L’evento è andato bene! Sin dai giorni di preparazione del triduo e durante le processioni, si è sentita l’atmosfera di devozione, unione e collaborazione tra il numeroso gruppo degli obrieris e la popolazione» afferma il sacerdote Don Giuliano Pilia.

Dello stesso parere anche Don Ernest: «È stata una collaborazione sana e impegnativa, e un aiuto per il parroco stesso e la parrocchia».

«Grazie all’impegno degli obrieri, si è potuta mandare avanti la tradizione legata alla vita religiosa. La festa è, però, anche un “ritorno” per chi ha lasciato il paese: rientrando, riabbraccia la propria identità locale. Tutti, ritrovandosi davanti al patrono, sentono la propria appartenenza» prosegue il sacerdote, che si dichiara molto contento: «Ho notato una presenza più familiare, e non solo per la parte religiosa, ma grazie anche alla presenza dei gruppi folk, in coincidenza con il loro anniversario, e del sindaco Alessio Seoni, come rappresentante del paese».

«Invito tutta la comunità a mantenere sempre viva la tradizione, che trova la base nella fede e accompagnata da essa, per portare avanti la propria storia, per essere tutti più uniti, a partire soprattutto dagli adulti come esempio per i più piccoli» conclude Don Ernest, rivolgendosi a tutta la popolazione.

Un altro momento di raccoglimento è stato offerto, appunto, sabato 10 agosto, giorno dell’ottava della festa. A seguito della funzione pomeridiana, sempre sulla piazza Chiesa, sono stati in tanti, i piccoli e grandi “gherradores”, a sfidarsi sul tappeto del quarto torneo giovanile di strumpa, under 17.

La sera si sono tenute le estrazioni dei biglietti vincenti della lotteria e poi tutti i presenti hanno ballato, fino a tardi, al ritmo della musica sarda di Roberto Fadda.

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