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(INTERVISTA) Mattia Cucca, dalla passione per la meteorologia alla creazione del “Centro Meteo Sardegna”

Mattia ha 18 anni e vive a Triei assieme alla sua famiglia. Studente dell’ultimo anno dell’Istituto tecnico industriale, oltre alla passione per la meteorologia, coltiva anche quella per il marketing e le telecomunicazioni. Il suo amore per la meteorologia è nato molti anni fa, quando era solo un bambino. Al momento il suo interesse è rivolto all’analisi dei dati di archivio, così da ricostruire gli eventi climatici che hanno caratterizzato il passato; all’effettuazione delle previsioni a breve termine, interpretando i modelli matematici e valutando alcuni fattori; alla diffusione dei bollettini di allerta emessi dalle autorità competenti ed infine al monitoraggio dei fenomeni avversi in caso di necessità.

«Iniziai a fare le prime valutazioni nel 2015,» afferma Mattia «inizialmente furono molto superficiali, ma in seguito, grazie ad un ampliamento del mio bagaglio culturale, divennero molto più approfondite e acquisirono una certa attendibilità. Nel 2018, ad esempio, riuscii a prevedere, con molta precisione, la genesi e il dissiparsi dei violenti nubifragi che colpirono i settori meridionali e centro-orientali tra il 9 e l’11 ottobre; si trattò di una previsione difficile da elaborare, tanto che molti esperti del settore non si pronunciarono o comunque sottostimarono la portata dell’evento».

Mattia lavora da casa mediante l’utilizzo di alcuni modelli matematici che, accuratamente selezionati nel corso del tempo, gli hanno consentito e gli permetteranno ancora di elaborare analisi valide e degne di nota. Il monitoraggio invece lo effettua basandosi sui dati radar, satellitari e delle stazioni a terra; l’analisi dei dati d’archivio comporta un discorso più articolato perché, per quanto possa essere affascinante e soddisfacente ricostruire ciò che è accaduto nel passato, i dati sono pochi e dare la giusta interpretazione non è semplice.

Mattia ha fondato diversi portali social e alcuni siti web e da quest’anno gestisce il tutto usufruendo dell’aiuto di alcuni collaboratori. Per ottenere dei buoni risultati ha dovuto studiare, in maniera abbastanza approfondita, gli argomenti in questione: «Purtroppo,» racconta il giovane meteorologo «non essendoci dei corsi specifici, non ho ancora avuto modo di valorizzare quanto fatto finora. Spero, in futuro, di avere la possibilità di frequentare (anche all’estero) corsi idonei per esercitare questa attività, non solo a livello amatoriale ma anche professionale».

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