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Erika Orrù, la ragazza che ha combattuto il bullismo con la penna, è al suo secondo romanzo: “Legami al tuo cuore”

L’avevamo lasciata due anni fa con il suo primissimo libro, “E vissero tutti dannatamente infelici”, e la troviamo adesso alla sua seconda pubblicazione: Erika Orrù, la ragazza quartese che ha combattuto il bullismo con la scrittura, è cambiata, ha diciotto anni e dalla sua penna è appena nato “Legami al tuo cuore” (Collana Un cuore per capello).

«“Legami al tuo cuore” è una storia d’amore molto turbolenta, con alti e bassi; è uscito il 14 maggio per la collana Un cuore per capello in formato digitale e cartaceo» dice Orrù. «Il protagonista è Blake, il libro si svolge intorno a lui e il tutto è narrato in terza persona. Blake è un ragazzo freddo, ama l’ordine, leggere, scrivere e non crede nell’amore. Un giorno la sua vita viene completamente stravolta da un incontro inaspettato con una dolce fanciulla, Heather. Si incontrano in una libreria, che entrambi adorano. Heather è dolce, forse un po’ testarda e molto coraggiosa. Tra i due la scintilla che scatta è immediata. Ma se lei cerca di avvicinarlo, lui prontamente scappa. Blake non ha di certo una vita facile, orfano di madre e padre dall’età di tre anni a causa di un incidente d’auto. Un incidente non chiaro, sul quale aleggiano non pochi misteri. Viene così rinchiuso in un orfanotrofio non raccomandabile, dove la violenza è all’ordine del giorno; a dieci anni riesce a fuggire, ritrovandosi però in una nuova prigione: quella di Damien, un uomo che sembra odiarlo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Blake lo definisce il “diavolo”, ecco perché si troverà costretto a combattere contro di lui. Una guerra che sembra persa in partenza… ma è anche vero che i miracoli esistono».

Non è la solita storia della principessa impaurita che viene salvata dal suo principe azzurro, ci tiene a precisare, c’è molta azione.

«Blake non può definirsi tale, in lui c’è molta oscurità. Quello che non sa, è che si può sempre fuggire da tutto quel nero. È qui che entra in gioco Heather».

«L’idea mi è venuta improvvisamente. Avevo appena finito di scrivere “E vissero tutti dannatamente infelici”, e di fermarmi non se ne parlava proprio. Volevo qualcosa un po’ fuori dalle righe, e cosa può esserci di meglio se non scegliere un protagonista maschile? Così è nato Blake, con mille difetti e un cuore rotto; con mille scheletri nell’armadio e la speranza svanita nel nulla. Penso che, quando ci si sente persi, avere qualcuno al proprio fianco sia la medicina migliore. Blake non credeva a queste cose, ma il sorriso genuino di Heather e le attenzioni dimostrate verso di lui, a un certo punto lo hanno fatto ricredere su tutto. Perché in amore vince chi dimostra coi fatti, le parole volano via come vento» aggiunge.

«Forse definirla “carriera” è ancora presto,» spiega «ma sono davvero felice e, oso dire, fiera del mio lavoro. Non smetto mai di scrivere, di mettermi in gioco; supero i miei limiti, la mia mente è un laboratorio pieno di idee. Ho completato il mio terzo romanzo, un’altra storia d’amore ancora più complessa e con tantissimi colpi di scena. Prossimo obiettivo? Pubblicarlo. E adesso sto scrivendo il quarto libro, genere totalmente nuovo per me: paranormale, con una bella dose di psicologia».

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