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Lanusei riavrà il reparto di Ortopedia, l’annuncio dell’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu

ospedale lanusei

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«Oggi diamo un segnale importante, non solo all’Ogliastra – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Nieddu– grazie a un lavoro corale che ha visto l’impegno del dottor Giuseppe Piras, direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede, del professor Carlo Doria e del professor Antonio Capone, delle cliniche ortopediche dell’Università di Sassari e Cagliari, del dottor Luciano Cara, responsabile della struttura complessa di Ortopedia e Microchirurgia ricostruttiva dell’ospedale Marino di Cagliari, della direzione dell’Assl di Lanusei e di tutti gli ortopedici, strutturati e specializzandi, che hanno risposto alla chiamata con grande responsabilità e spirito di servizio, sarà possibile coprire i turni necessari alla riapertura del reparto».

Una notizia che in Ogliastra si attendeva con ansia. Nelle scorse settimane gli utenti e le istituzioni locali avevano manifestato in diversi modi, anche con fiaccolate e cortei anche nel Capoluogo per chiedere a gran voce che il reparto non venisse chiuso, con conseguenti gravissimi disagi. Poco fa l’annuncio: riaprirà lunedì 8 luglio il reparto di Ortopedia dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. «Grande disponibilità e collaborazione – ha sottolineato ancora l’assessore – anche da parte della direzione e degli operatori sanitari dell’ospedale di Lanusei, che più di tutti sopportano il peso delle criticità presenti oggi nel nostro sistema sanitario».

L’assessore Nieddu ha poi colto l’occasione per per ribadire che non c’è nessuna intenzione da parte della Regione di chiudere il presidio, né di togliere servizi al territorio, estendendo poi il discorso a tutti i presidi sanitari della Sardegna, oggi in sofferenza per la carenza di personale, che ancora attendono risposte adeguate. «La gestione dei problemi non può passare per la chiusura dei reparti – ha concluso Nieddu- con il superamento di Ats e la riorganizzazione ospedaliera confidiamo di dare risposte strutturali al sistema, che ci consentano di vedere rispettati i diritti dei lavoratori e dei cittadini».

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