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In mostra a Nuoro la liberazione della Sardegna dalla malaria negli scatti di Wolfgang Suschitzky 

Fu un’impresa titanica che coinvolse più di tremila operatori, condotta alla fine degli anni Quaranta e finanziata, tra gli altri, dalla Fondazione Rockfeller. “Sardinia Project” fu il nome del progetto durato quattro anni e terminato con un’incredibile vittoria. Le fasi del progetto furono due. La Sardegna venne frazionata in quattro regioni, undici divisioni, quarantaquattro distretti. Furono individuati un milione e 250mila focolai. Nella prima l’obiettivo era distruggere le zanzare adulte e bonificare abitazioni, edifici pubblici, scuole, casolari e fienili, ponti, pozzi minerari e cave, installazioni militari e persino grotte. Nella seconda fase, la così detta operazione anti larve, con aerei e squadre di disinfestatori a terra furono irrorati corsi d’acqua e paludi, e costruiti canali di bonifica.

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L’esercito dell’Erlaas era composto da 32mila uomini, duecento automezzi e quattro aerei. La guerra, perché di questo si trattava, di una guerra contro un nemico quasi invisibile, alla fine fu vinta. Nel 1946 erano diecimila i malati  primitivi e 65mila quelli recidivi; nel 1950 erano diventati cinquanta i nuovi casi, nel 1951 appena nove. Di quegli anni eroici in cui la Sardegna sconfisse la malaria, l’Isre,  l’Istituto Superiore Regionale Etnografico guidato da Giuseppe Matteo Pirisi conserva intatta la memoria. Domani alle ore 19, negli spazi dell’ex Artiglieria di Nuoro, l’Istituto Superiore Regionale Etnografico guidato da Giuseppe Matteo Pirisi inaugura la mostra su “Wolfgang Suschitzky” il fotografo che fermò per sempre quei momenti epocali con i suoi scatti. «Attraverso questa mostra fotografica – afferma Pirisi- raccontiamo un’impresa storica e suggelliamo la metafora di un’isola che con caparbietà sa superare le difficoltà e sa rinascere».

“Today Sardinia tomorrow the world”, oggi la Sardegna, domani il mondo, era lo slogan coniato per la grande campagna  documentata negli straordinari scatti di Suschitzky – voluta da organizzazioni ed enti internazionali potenti e prestigiosi che il governo italiano finanziò con un miliardo e 250milioni di lire. La Rockefeller Foundation curò la supervisione e la direzione scientifica, collaborarono inoltre, le United Nations Relief and Rehabilitation Administration), la Economic Cooperation Administration, ed Erlaas l’Ente Regionale per la Lotta Anti Anofelica in Sardegna.

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