ogliastra.vistanet.it

Il Comune di Tortolì dice “No” all’omofobia ed espone la bandiera arcobaleno per chi combatte le discriminazioni come Andrea

La Giunta Comunale di Tortolì, in seguito alla richiesta promossa dal 21enne tortoliese Andrea Russo, ha deciso di esporre la bandiera rainbow, simbolo del movimento LGBT+, all’esterno del palazzo civico. La bandiera resterà appesa per tutta la Pride Week, che si concluderà con il Sardegna Pride 2019, e in memoria del 50esimo anniversario dei moti di Stonewall (28 giugno 1969 – 01 luglio 1969), serie di violenti scontri tra gruppi di omosessuali e la polizia di New York che si introdusse all’interno del locale Stonewall Inn e arrestò senza una valida motivazione diverse persone.

Nella lettera, protocollata lo scorso 20 giugno, Andrea ha avanzato una richiesta abbastanza insolita da parte di un 21enne. Ha infatti chiesto alla neo-giunta di impegnarsi costantemente e attivamente nella tutela di ogni singola minoranza presente sul territorio comunale di Tortolì-Arbatax non solo condannando eventuali episodi di discriminazione, ma anche attivando progetti di inclusione sociale verso quelle categorie che tendono ad essere maggiormente emarginate dalla società. E tra le categorie emarginate cita quella che più gli sta a cuore, quella a cui lui stesso appartiene: la Comunità LGBT+ (Lesbo, Gay, Bisex, Trans and plus ndr).

Andrea, 21 anni lo scorso aprile, dopo aver conseguito la maturità classica, ha deciso di trasferirsi a Cagliari per proseguire i suoi studi.

«Sono sempre stato uno studente modello» dichiara. «Chiunque è a conoscenza delle mie lunghe passerelle per i corridoi. Ed è proprio tra i corridoi e i banchi del Liceo Classico di Tortolì che è iniziato tutto. Ero in terza superiore quando mi sono reso conto di essere diverso. All’inizio non capivo a cosa fosse dovuta questa sensazione e pensavo di avere qualche problema» commenta. «Dopo un lungo e travagliato percorso di auto-accettazione, però, ho capito di non aver nessun problema e che questa mia diversità non doveva essere un fattore negativo, ma anzi positivo. Sono quindi arrivati i primi coming out. Prima con le amiche più strette, poi con mamma e infine con papà (e poi col mondo). Inizialmente ero terrorizzato che mia mamma o mio padre potessero scoprire la mia omosessualità. Col passare dei mesi, invece, sentivo questa necessità sempre maggiore di dover dire loro la verità. Anche a costo di essere cacciato di casa. Non riuscivo più mentire» prosegue. «Fortunatamente, però, sono nato in una famiglia che, dopo le prime difficoltà iniziali dovute all’incontro diretto con una realtà sconosciuta, mi ha accettato e mi ama così come sono. Pensate che adesso mia madre mi dà consigli e mi aiuta nel confezionare gli abiti come quello in foto. Non avrei potuto desiderare genitori migliori.

Alla neo-Giunta ho chiesto, anche a nome di tutte quelle persone che per paura delle discriminazioni non hanno il coraggio di esporsi, di dare un forte e chiaro segnale di sostegno alla comunità LGBT+ presente nel nostro territorio» continua «Come primo step ho invitato la Giunta ad appendere la bandiera LGBT+ in occasione della Pride Week. Ho intenzione, però, di promuovere anche dei servizi di consueling per tutti/e i/le giovani presenti nel nostro territorio. Vorrei dar vita a degli sportelli di ascolto gratuiti dove chiunque possa recarsi in caso di bisogno, ma anche semplicemente per parlare con qualcuno disposto ad ascoltare. So benissimo cosa si prova a sentirsi diversi e voglio fare il possibile affinché nessun altro/a adolescente tortoliese e ogliastrino provi ciò che ho provato io e tanti altri prima di me».

Insomma, nonostante la giovane età, Andrea è un treno in folle corsa che difficilmente potrà essere fermato. E quando gli chiediamo se ci può svelare in anteprima cosa bolle in pentola, ci dice che «mi farebbe molto piacere organizzare dei seminari informativi e formativi e degli eventi a tematica LGBT+ così da far sì che le persone possano toccare con mano e conoscere meglio la sfera LGBT+ e capire che noi, come chiunque, facciamo solo una scelta: essere noi stessi o vivere nella menzogna».

«Colgo l’occasione per lanciare un appello a tutte le associazioni culturali e sociali che operano nel nostro territorio: vorrei organizzare qualcuno degli eventi sopracitati entro la fine dell’anno, ma per farlo ho bisogno del vostro sostegno. Qualora, come ha fatto il Comune di Tortolì, foste interessati a schierarvi dalla parte dei diritti, mi potete contattare via e-mail (andrea.russo.public@gmail.com) per avere maggiori dettagli sui progetti che ho in mente».

Siamo ovunque. Ovunque, siamo. (motto Sardegna Pride 2019 ndr) Due semplici parole dette in due modi diversi, ma colme di significato. Un modo forte e chiaro per affermare la propria esistenza. E per dire che non ci arrenderemo facilmente. Noi Esistiamo, Resistiamo! (Sardegna Pride 2018 ndr)

“E’ stata esposta questa mattina sulla facciata del palazzo comunale e sventolerà fino al sei luglio la bandiera arcobaleno, simbolo della difesa dei diritti umani delle persone LGBT, contro ogni tipo di discriminazione. Il Comune ha accolto la richiesta di un giovane esponente della comunità LGBT, in occasione del Pride Week, di esporre il vessillo: un gesto simbolico per dire no all’omofobia e a difesa di tutte le minoranze” scrivono sul profilo social del Comune.

Exit mobile version