ogliastra.vistanet.it

Villagrande, Giuseppe Loi presenta il bilancio sociale 2014-2019: «Tanti progressi negli ultimi anni, ancora lavoro da fare»

Il sindaco Giuseppe Loi (foto Ogliastra Tv)

Il sindaco Giuseppe Loi (foto Ogliastra Tv)

«Ho iniziato la mia attività politica quando avevo poco più di vent’anni, è stato qui a Villagrande Strisaili che ho cominciato a lavorare nella “cosa pubblica” e a osservare il forte impatto che può avere la gestione onesta dell’attività amministrativa di un ente e la silenziosa dignità dei cittadini di fronte alle difficoltà. È stato qui che ho imparato che il cambiamento avviene solo quando le persone semplici si uniscono per ottenerlo. Dopo 10 anni da sindaco, alla fine di un doppio mandato, lo credo ancora e ho cercato di portare con me queste convinzioni, durante tutto questo tempo».

Inizia così la lettera che Giuseppe Loi, primo cittadino di Villagrande, ha scritto e che si trova all’inizio dell’opuscolo del Bilancio sociale 2014-2019. A pochi giorni dalla fine del mandato, ha scritto dedicando queste poche parole ai suoi concittadini.

«Villagrande e Villanova Strisaili hanno il diritto di crescere e migliorare e ho cercato di rafforzare questa opportunità. Ho lottato per rendere più sicuro il nostro paese, avere maggiore accesso ai diritti inalienabili come la salute, l’istruzione, la sicurezza e il maggior benessere possibile. In questi anni abbiamo fatto dei progressi ma il lavoro non è finito. La gestione di un Comune è sempre un impegno duro, controverso e a volte disumano. Per ogni due passi in più, spesso ci sembra di averne fatto uno indietro. Nelle pagine che seguono vedrete a cosa è servito il lavoro messo in campo dall’Amministrazione, dai cittadini che si sono impegnati attraverso le associazioni o individualmente, dalle forze del paese e dalle altre istituzioni che hanno fatto la loro parte. Villagrande e Villanova sono le nostre case, il luogo dove cresceranno figli e nipoti».

Seguiranno, spiega, pagine che spiegheranno i passi in avanti dell’ultimo mandato.

«Il mio sogno resta quello di dare a Villagrande nuove opportunità, un sistema di servizi e di strumenti dove gli ideali e le ambizioni di tutti si possano realizzare. I risultati sin qui ottenuti, e quelli che arriveranno nei prossimi anni, sono il frutto di un grande impegno che non va interrotto».

Nelle pagine che seguono, in una versione semplificata, è esposto per filo e per segno il bilancio di fine mandato attraverso i quattro punti cruciali: Stabilità (risanamento del bilancio mediante politiche che creano investimenti mettendo sotto controllo la spesa corrente), Sostenibilità (far evolvere il paese verso una nuova qualità urbana, dove messa in sicurezza e rispetto per l’ambiente si tengono per mano), Accoglienza (creare coesione tra i cittadini) e Attrattività (collocare Villagrande e Villanova tra le mete in cui è conveniente vivere, con focus sulla longevità e sul patrimonio naturale).

Si trovano, nero su bianco, per quanto riguarda il primo punto: le entrate e le spese, i contenziosi sull’uso civico, la sentenza Tribunale delle Acque pubbliche, il mantenimento delle imposte comunali invariato, il recupero della fiscalità passiva, gli investimenti, i rapporti con Abbanoa.

Per il secondo punto si trovano: la sicurezza del centro abitato e le opere di sistemazione di Rio S’Arrescottu, Rio Bau Argili, Rio Bu ‘e Porcos, Figu Niedda, Rio Serra ‘e scova, Rio Baccu Arthacci (per cui i lavori non sono ancora stati eseguiti), il Piano Particolareggiato, il piano integrato per il riassetto idrogeologico, le varianti urbanistiche e il posto prioritario che hanno da sempre avuto le scuole (e le palestre), l’area Pip e la sua riqualificazione, i lavori di segnaletica e di viabilità interna dei paesi e il verde urbano.

Terzo punto: risorse e tutele per la popolazione (soprattutto per chi è in difficoltà), le opportunità lavorative occasionali, i finanziamenti, il Reis e tutte le altre azioni mirate a non lasciare solo il cittadino.

Quarto punto: il marchio di longevità, la lotta alla peste suina, gli usi civici, il ruolo di Forestas (e la collaborazione per quanto riguarda Santa Barbara), Villagrande comune riciclone, gli interventi sul patrimonio boschivo, i contributi per la realizzazione di interventi di recupero e riqualificazione paesaggistica di aree degradate o utilizzate in maniera impropria, la compagnia barracellare, i murales, il Selvaggio Verde e gli eventi che hanno caratterizzato il paese.

Chiude con un occhio al futuro e una lettera finale che si intitola “Come eravamo e dove siamo arrivati. Obiettivi da raggiungere” dove parla dei passi da fare ancora.

«Bisognerebbe tornare sui passi della normalità, dare alle amministrazioni locali la possibilità di essere il più possibile attente alle esigenze delle persone perché le persone hanno bisogno di essere aiutate davanti alle tantissime problematiche che spesso non sono nemmeno di competenza diretta del sindaco, che resta comunque un punto di riferimento».

Parla poi degli obiettivi ancora da raggiungere e sulla coesione che è necessario abbiano i cittadini.

«Lascio il paese nelle mani di un nuovo sindaco ma non cambierà la mia disponibilità da semplice cittadino. La nostra comunità è laboriosa e bisogna ripagare gli sforzi di chi fa con politiche vere per le zone interne. Villagrande e Villanova hanno il diritto di crescere e migliorare, dobbiamo tutti avere accesso ai diritti inalienabili come la salute, l’istruzione, la sicurezza e il maggior benessere possibile […] Poter essere il primo cittadino è di certo un  privilegio, ma esserlo non è solo un ruolo di facciata, implica il bisogno di dare risposte, spesso senza avere nessun potere. Sono i cittadini che con la partecipazione alle scelte, con la difesa dei propri diritti, con il dibattito civile, che danno al sindaco il potere di cui ha bisogno. I progressi che abbiamo fatto in questi anni non erano scontati».

Chiude con un saluto a quello che sarà il nuovo sindaco e con un ringraziamento a chi gli ha collaborato con lui.

Exit mobile version