Una persona che affronta la vita con energia, capace di essere attiva in vari campi lavorativi e dotata di una notevole empatia.
In tenerissima età entra nel mondo dello spettacolo: nel 1993 muove i primi passi nel Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna, rimanendo nell’istituzione canora intitolata a Mariele Ventre fino al 2000. Nel 2004 entra a far parte del corpo di ballo della compagnia teatrale “La Ragnatela”, grazie alle sue nozioni di danza e ginnastica. Ma ben presto le viene data la possibilità di recitare nei musical e nelle commedie in dialetto bolognese, che diventa la sua grande passione.
Un successo a livello mondiale in prestigiosi festival: dall’Europa, all’Asia fino all’America. Incetta di premi per il film, tanti a livello individuale nella categoria miglior attrice protagonista, ruolo ricoperto dalla Montanari.
«Non mi aspettavo questo successo personale – dice Montanari – devo ringraziare Federico per aver creduto in me, ha lavorato tantissimo a livello psicologico, e posso affermare che mi ha migliorato molto come attrice. Sono sempre critica con me stessa, in tutto quello faccio, compresa la recitazione, mai avrei pensato di poter ricevere qualche premio. Un coraggio trasmesso che mi ha permesso di presentarmi al provino del film “La Guerra a Cuba” di Renato Giuliano, dove sono stata scritturata».
«Le esperienze di vita quotidiana – racconta Montanari – sono fonte di ispirazione per me, le vivo intensamente e trasmetto le emozioni ai personaggi che interpreto».
La settimana scorsa sono terminate le riprese dell’ultimo lavoro del regista Del Buono, dove ancora tra gli interpreti è presente la Montanari che afferma: «Sono molto contenta di aver recitato nel cortometraggio “Il muro tra di noi” è un onore aver potuto lavorare ancora per Federico, un grande professionista e un regista coraggioso che porta avanti le sue idee e il suo cinema affronta storie sempre impegnative».
«Una storia molto intensa – spiega Montanari – un fatto che potrebbe accadere a tutti, in alcuni aspetti ho trovato delle similitudini vissute in una vicenda dalla mia famiglia. Un cast di alto livello con grandi attori come Stefano Pesce, Stefano “Vito” Bicocchi e Ivano Marescotti, dai quali ho cercato di apprendere dalla loro notevole esperienza professionale». Continua Montanari: «Sapevo della grande caratura professionale, ma ho conosciuto durante le riprese il loro valore umano. Mi hanno accolto come se fossi una di loro e non mi hanno fatto pesare fossi un’attrice emergente. Abbiamo studiato il copione e i personaggi fianco a fianco, un lavoro molto inteso dove ho apprezzato la genuinità di Vito, il carisma di Ivano e la passionalità nel credere nel progetto da parte di Stefano».
Il cortometraggio è stato girato a Monte San Pietro nell’Appennino Bolognese, e ha fatto da cornice ad un’ulteriore maturazione della Montanari, confermata dal regista e dagli addetti ai lavori che hanno riscontrato una capacità simbiotica ancora superiore di entrare nel personaggio rispetto alle precedenti interpretazioni.
Ottimista sul risultato finale delle riprese e sicura di quello che proverà il pubblico, dice Montanari: «Molto coinvolgente, nelle scene abbiamo dato il meglio di noi stessi, e il regista ha saputo gestire in maniera impeccabile tutti i momenti delle riprese, anche i più critici. Il pubblico si porrà dei dubbi interiori, potrà cogliere degli aspetti creati nella propria vita a causa di eventi così drammatici».
L’obiettivo del cortometraggio sarà quello di presentarsi al Festival di Venezia, la rassegna cinematografica per eccellenza italiana, dove da regolamento verrà proiettata l’anteprima.
L’attrice bolognese ci svela un segreto personale e un sogno nel cassetto: «Sono innamorata della Sardegna, ci sono stata diverse volte e l’ho girata in lungo e in largo. Spero di ritornarci presto, sarebbe un piacere ed un onore proprio per un set cinematografico, magari per valorizzare la bellezza del suo territorio».