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(INTERVISTA) Seconda Carta si racconta: dalla passione per la scrittura fino alla sua ultima fatica letteraria

Nuovo romanzo, per la scrittrice arbataxina Seconda Carta.

Edito dalla Literary Romance, “Un tè con Agatha” parla di un’insegnante che, da sempre appassionata dalla grande Agatha Christie, la incontra e trascorre con lei dei piacevoli momenti fatti di confidenze e chiacchiere di fronte a una buona tazza di tè.

Seconda Carta racconta il suo percorso letterario partendo dal principio.

 

  1. Come è nata la passione per la scrittura? La Seconda bambina sognava già di scrivere?

La passione per la scrittura è nata fin da quando ho imparato a scrivere e a leggere, spesso accompagnata dalla passione per il disegno. Sì, sognavo di scrivere e già alle elementari mi cimentavo con filastrocche, brevi poesie e racconti che scrivevo e memorizzavo. Vivevo in un mondo fantastico parallelo. Leggevo moltissimo, una piccola lettrice entusiasta della parola.

 

  1. Quali sono i tuoi riferimenti letterari?

I miei riferimenti letterari sono tanti e di diverso genere.

A dodici anni analizzavo le poesie di Lorca, l’andaluso ardente, che certo erano, almeno alcune, letture impegnative. Poi gli scrittori sardi, in primis tutti i romanzi della Deledda, dei due Satta, di Cambosu, Masala, Dessi, Lussu, Sergio Atzeni e Niffoi. Quasi tutti i poeti, le poetesse e gli scrittori italiani, compresa Antonia Pozzi scomparsa giovanissima. I classici della letteratura russa Tolstoj, Dostojeskij, Pasternak, Evtuscenko,le grandi poetesse Achmatova e Cvetaeva. Scrittori britannici come Shakespeare e Wilde, autrici leggendarie come la Christie, le sorelle Bronte, Jane Austen, la Woolf, Silvia Plath, la regina dei romance rosa Barbara Cartland e altre. Ultimamente sono in sintonia con le poetesse sudamericane Gabriela Mistral premio nobel, Meira del Mar, Delmira Agustini. Mi piacciono Marquez e Sepulveda. Mi ha colpito e amo molto leggere il portoghese Pessoa, il suo “Libro dell’inquietudine” è sorprendente, e lui è il simbolo dell’inquietudine e degli eteronimi. E ancora i classici greci che ho riletto volentieri, in primis “L’Iliade”. Mi piace molto la letteratura per i ragazzi e suggerisco ai più piccoli di leggere.

 

  1. Ci parli brevemente dei tuoi lavori passati? A quale di essi sei più affezionata?

I miei lavori precedenti mi sembrano così lontani ma non lo sono per niente. Esordisco con “Sono canto di libertà”, una silloge poetica raccolta durante la mia emigrazione lavorativa, seguono altri testi poetici, un  testo di racconti e poesie monolingue in sardo “Orrosas in is manus”, un audiolibro, il saggio antropologico “Belle come il sole”, il romanzo “Il vescovo rivoluzionario” e l’ultimo romanzo “Un tè con Agatha”. Non c’è un testo a cui sono più affezionata: sono legata a tutti, perché trattano argomenti diversi e perché per ognuno l’impegno, lo stato d’animo e la testa, lo studio non sono mancati, complici le notti insonni.

 

  1. “Tè con Agatha”, una trama particolare. Come è nata in te l’ispirazione per una trama simile?

Scrissi un minuscolo racconto d’estate, qualche anno fa. L’ho ripreso la scorsa estate, approfondendo la figura della leggendaria Christie, durante le festività natalizie l’ho ultimato. Mi incuriosiva saperne di più ma poi ho fatto viaggiare la fantasia e ho creato di sana pianta gli episodi presenti nel romanzo. Ho reso Agatha, questa scrittrice straordinaria, umana e simile a tante donne come noi che vivono passioni, amori e dolori, gioie e amicizie ad ogni latitudine. Alcune volte sedute a conversare di fronte a un buon tè.

 

  1. Una copertina molto carina, molto british. Come è nata?

Sì, è veramente una copertina raffinata, elegante per merito e cura della Direttrice della Collana Literary Romance, Simona Friio, e non posso fare a meno di darle il mio plauso. Cover very british.

 

  1. Primi riscontri del pubblico. Come sta andando? Cosa ti dicono i tuoi lettori?

Ringrazio di cuore le lettrici e i lettori che hanno accolto e accolgono con entusiasmo questo romanzo fresco di stampa. Inoltre mi giungono tante e-mail che chiedono nuovi romanzi e racconti. Sì, sono piacevolmente sorpresa per il notevole interesse che sta riscuotendo.

 

  1. Cosa bolle in pentola? Hai nel cassetto qualche altro lavoro?

Scrivo sempre e di tutto, anche pensieri e riflessioni quotidiane. Leggo e rileggo fino allo sfinimento, senza mai annoiarmi. Nel cassetto custodisco tre lavori e quest’ estate conto di finire il quarto. Tengo in mente il suggerimento del grande Cicerone “Rem tenes, verba sequentur” ossia, se hai l’argomento, le parole seguiranno. E le parole seguono…

 

 

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