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La manifestazione Borgo Marinaro impreziosita dalla cultura: poesia e narrativa protagoniste dei pomeriggi arbataxini

Due eventi collaterali andranno ad impreziosire nel weekend la programmazione della manifestazione Arbatax Borgo Marinaro.

Il primo giugno alle 18.30 si terrà in piazza Colombo la presentazione del libro “Cantigos de Nardalè” dello scomparso poeta ogliastrino Tomasu Tàula curato da Giulio C. Mameli, Ivan Marongiu e Cinzia Marongiu.

Una raccolta poetica dall’emigrazione dell’autore. Un libro, toccante ed intenso, che contiene anche delle poesie dedicate alla nostra Arbatax.

Modererà il dibattito sull’opera la scrittrice arbataxina Seconda Carta, che commenta così la silloge poetica: «Ho letto e riletto questa silloge poetica in lingua sarda e devo dire che mi ha emozionata e commossa. Un testo toccante, intenso dove i sonetti, le ballate, i mutettus, le terzine, le quartine, esprimono l’amore del poeta per l’amata Vitalia e gli affetti, per Arzana il suo paese, per l’ambiente. Citando  Pavese: “Un paese vuol dire che anche quando non ci sei c’è sempre qualcuno ad aspettarti”. Quella di Tomaso fu una vita molto dura. Amò la poesia sin dalla pre adolescenza, quando costretto a lasciare le scuole elementari andò servo pastore nel Supramonte. Poi, ragazzo, emigrò in Liguria per lavorare in fabbrica. Ringrazio Giulio Mameli e Ivan Marongiu, per la cura e l’attenzione profusa nel rispettare il testo nudo e originario, per darci l’opportunità di conoscere questo poeta ogliastrino ricco di talento e sentimento. Giulio e Ivan, due instancabili intellettuali ogliastrini al servizio della lingua sarda, hanno svolto un lavoro certosino, encomiabile».

 

Domenica 2 giugno alle 18, sempre in piazza Colombo, protagonista sarà invece il nuovo romanzo di Seconda Carta “Un tè con Agatha”.

La trama: “La giovane insegnante Lucy Stewart è un’assidua lettrice nonché fan di Agatha Christie. È suo desiderio conoscerla e fa di tutto per incontrarla. E così, visto che sognare non costa nulla e che talvolta ciò che si vuole si realizza, si addentra nella campagna inglese alla ricerca della dimora dell’autrice. Quando, finalmente, trova la casa, Agatha le offre il tè, bevanda tanto cara agli inglesi. Ed è proprio di fronte a una confortante tazza calda che entrambe si confidano e conversano amichevolmente. Il tè è mediatore e ponte in tutto il romanzo. Crea un’atmosfera invitante, magica. Come pure l’amicizia. I ricordi di Agatha sono affascinanti, toccanti, divertenti: la vita in Inghilterra e in Iraq, i viaggi tra l’Occidente e l’Oriente sull’Orient Express fino ad Istanbul, gli incontri, le amicizie sincere, i soggiorni all’Hotel Pera Galata Palas con vista sul Corno d’Oro, stimolano la curiosità e toccano l’animo di Lucy che, anni dopo la scomparsa dell’amata scrittrice, visita Istanbul e la stanza 411 dell’Hotel dove era di casa e dove il tempo pare essersi fermato”.

 

 

 

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