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Giacomo, il cane cieco ucciso a 17 anni a colpi di roncola. La denuncia degli animalisti

L’hanno ucciso senza pietà a colpi di roncola e poi decapitato: aveva 17 anni ed era cieco. Il povero Giacomo, trovatello anziano, viveva a Santa Teresa di Gallura. Il suo caso è finito anche a Le Iene e la sua storia è stata raccontata da tante testate giornalistiche.

L’unica cosa che sembra chiara è la modalità agghiacciante con cui la povera bestia è stata ammazzata. Pare che l’assassino fosse un vicino di casa della padrona e che l’abbia preso a badilate a seguito di aggressione da parte dell’animale cosa che agli animalisti pare improbabile vista l’età di Giacomo e le sue patologie. La proprietaria ha raccontato ai carabinieri che, quando l’hanno chiamata per la riconsegna del corpo dell’animale, sollevando il cadavere di Giacomo gli sia caduta dalle mani la testa insieme al cervello. 

Gli animalisti ora presentano una denuncia: Anna Rita Salaris, Coordinatore Regionale del Movimento Animalista Sardegna. “Tale fatto integra, all’avviso della querelante, il reato di uccisione di animali di cui all’art 544-bis del C.P, in subordine, il reato di maltrattamento di animali di cui aggravato dall’evento della morte di cui all’art. 544-ter, comma 3, C.P. L’art. 544-bis del codice penale statuisce che “chiunque per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”. Tale norma introdotta dalla Legge n.189 del 2004, contenente disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, punisce chiunque cagiona la morte di un animale per crudeltà o senza necessità. Si tratta di un reato a forma libera o causalmente orientato, imperniato sul verbo “cagionare”, per il cui perfezionamento è sufficiente che l’azione sia posta in essere con mezzi
idonei a provocare la morte dell’animale”. Gli animalisti chiedono “la punizione penale ai sensi di legge”.