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Cosa c’entrano i Beatles con la Sardegna? Quando le meraviglie dell’Isola ispirarono i “fab four”

Era l’estate del 1968 quando la storia del più conosciuto gruppo rock della storia della musica, “più famosi di Gesù” secondo l’auto-definizione di John Lennon, incrociò la Sardegna. Una storia curiosa che forse in pochi conoscono, ma che renderà fieri tutti gli estimatori sardi dei “fab four”, ma non solo.

I quattro di Liverpool erano al lavoro nei mitici studios di Abbey Road per dar vita al White Album, uno dei loro lavori più riusciti. Nelle sessioni di registrazione del brano Back un the USSR, Ringo ebbe una furibonda discussione con Paul Mc Cartney. Un litigio che portò il batterista ad abbandonare i compagni nel bel mezzo della registrazione per prendersi una pausa distensiva. Starr decise così di partire con la sua famiglia alla volta della nostra isola, dove già due anni prima George Harrison aveva trascorso qualche giorno di vacanza, al ritorno dal suo viaggio in India. Fu così che a bordo del suo yacht, ormeggiato a poche miglia dalla Costa Smeralda, Ringo Starr trovò l’ispirazione per scrivere uno dei pochissimi brani che portano la sua firma.

Il capitano dell’imbarcazione raccontò al batterista di una particolare abitudine dei polpi che abitavano quelle acque. Nel loro vagabondare subacqueo, i molluschi erano soliti costruire dei veri e propri giardini subacquei. Ringo rimase colpito da quella storia, e al suo rientro in Inghilterra, una volta portate a termine le registrazioni del White Album, raccontò la storia a George Harrison. Con l’aiuto del chitarrista, Ringo compose la canzone Octopus’s Garden. La canzone venne inclusa nell’album successivo, Abbey Road (1969), come quinta traccia.

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