ogliastra.vistanet.it

Le contraddizioni della nautica in Ogliastra. Superata la crisi, lavoratori senza retribuzione da mesi

«Secondo alcune statistiche e dati nazionali pubblicati recentemente, nel corso degli ultimi 4 anni vi è stata una crescita del settore nautico del 33,1% dal 2014 al 2018. Un tessuto produttivo di 3100 imprese in Italia che danno lavoro a 155.000 persone» ha scritto in una nota stampa Maurizio Piras, responsabile territoriale FILCA CISL SARDEGNA.

«In Ogliastra come FILCA CISL abbiamo stimato circa 400/500 lavoratori impegnati nel settore, concentrati soprattutto nella zona Industriale di Arbatax e S. M. Navarrese. Il settore sta attraversando un periodo molto florido dal 2000 al 2008 grazie a un benessere diffuso, a nuovi sistemi di finanziamento delle imbarcazioni. Abbiamo superato anche una grave crisi economica con centinaia di lavoratori del settore in CIG e un crollo di oltre il 50% degli addetti. Al ridimensionamento hanno resistito tante imprese in Ogliastra che hanno saputo riorganizzare il ciclo produttivo e firmare nuovi contratti commerciali» spiega.

«Purtroppo,» continua «questo trend di crescita si discorda fortemente con la situazione di una nicchia di lavoratori attivi del settore in Ogliastra, spesso costretti alla mobilitazione per cercare di ottenere i propri diritti. Abbiamo potuto riscontrare, nella nostra attività sindacale, alcune eccellenze imprenditoriali. Mentre in alcuni casi registriamo gravi anomalie come ritardi nell’erogazione degli stipendi, mancato riconoscimento dei principali diritti contrattuali,demansionamento con applicazione di qualifiche inferiori a quelle realmente ricoperte (operai specializzati pagati come manovali), sfruttamento, lavoro straordinario non correttamente inserito in busta paga, mancanza di una adeguata formazione e applicazione delle principali norme sulla sicurezza e igiene nel lavoro. In questo scenario, dove spesso i diritti del lavoro vengono negati e la partecipazione o iscrizione al Sindacato viene ostacolata, tanti lavoratori preferiscono presentare le dimissioni e cercare fortuna in altri settori o in altri cantieri della nautica in Sardegna o altre regioni, lasciando il posto allo sfruttamento della manodopera proveniente da altri paesi stranieri».

Sono fortemente preoccupati per questa situazione, chiarisce Piras aggiungendo che «Mentre le grandi Aziende della Nautica come Ferretti commissionano in Ogliastra diverse lavorazioni di Imbarcazioni per fatturati annuali che vanno oltre i 7 milioni di euro, creando un indotto per diverse ditte artigiane, non vi è un giusto riconoscimento al lavoro instancabile dei tantissimi lavoratori addetti, con buone professionalità, veri fautori del successo della nautica in Italia. Altro tasto dolente è il fatto che nel settore Nautico alcuni Consulenti fanno damping contrattuale ovvero vengono applicati diversi Contratti: del Legno, dei Metalmeccanici, della Chimica Industriale e artigianale, scelti spesso più sulla base di criteri economici anziché sulla reale affinità di settore. Gli Uffici della FILCA CISL Ogliastra a Tortolì sono a disposizione di tutti i lavoratori per una consulenza informativa e una tutela».

Poi conclude: «Purtroppo, si continua a pensare che la PARTECIPAZIONE dei lavoratori e delle parti sociali alla contrattazione di settore o aziendale sia di intralcio alle attività di impresa, così come non si è mai realizzata una filiera della nautica locale che sappia raccogliere e organizzare tutte le sfide del settore, coniugare la produttività alla formazione dei lavoratori. I tempi sono ormai maturi per promuovere un settore nautico che non si limiti solo a fare scafi in vetroresina, dove le lavorazioni di pregio vengono effettuate in altri lidi. Per questo, occorre pensare alla costituzione di un tavolo territoriale di concertazione, dove le Istituzioni, le Amministrazioni Regionali e Locali, le Autorità e le parti sociali possano esprimere un progetto di sviluppo industriale sostenibile del settore in Ogliastra».

Exit mobile version