ogliastra.vistanet.it

Seui, si rinnova l’antico rito de Su Scravamentu: stasera la deposizione del Cristo dalla croce

Il rito del Venerdì Santo che rievoca, con una sacra rappresentazione, la deposizione del Cristo dalla croce a Seui viene denominato “Su Scravamentu”.

Questa antica celebrazione, molto sentita dalla comunità seuese, viene svolta nel paese a partire dal periodo medievale o spagnolo. Sicuramente fu ripresa da Don Giuseppe Mancosu quando venne nominato parroco di Seui nel 1919, per poi – dopo un periodo di oblio negli anni Settanta – essere svolta continuativamente dai primi anni Ottanta fino ad oggi.

Questa sera alle ore 21, nella parrocchia di Santa Maria Maddalena si rinnoverà l’evento dello “schiodare” le punte metalliche infisse nel corpo di Gesù. Una riproduzione scenica non molto diffusa in Ogliastra, assai diffusa nel Campidano e nel Sulcis-Iglesiente. Sul palco, innalzato a lato del presbiterio, si eleva una croce alta cinque metri sulla quale è inchiodato Gesù. Ai suoi piedi è posta la statua della Vergine Addolorata.

Il racconto della Passione si svolge seguendo le diverse “stazioni” della Via Crucis, con i presenti in corale preghiera. Alla dodicesima “stazione”, dove viene rievocata la morte di Cristo, prende la parola il Sacerdote che sottolinea i momenti più significativi dell’agonia e narra la deposizione della croce.

Sul palco allora si presentano Giuseppe D’Arimatea e Nicodemo che con le scale raggiungono la parte alta della croce. Insieme a loro nella scena, l’apostolo Giovanni e il Cireneo – i quattro vengono chiamati “Giudei” –. Interpretati da seuesi, le cui vesti dalla colorazione intensa riprendono i vecchi costumi utilizzati in epoche antiche, i quattro portano lunghe barbe e dei cappelli variopinti. Sono preceduti da due angioletti Ministranti.

La rappresentazione si svolge seguendo l’antico rituale: in un sommo silenzio rimbombano nella chiesa i colpi di martello per estrarre i chiodi dal corpo di Cristo. Nel rispettoso e sentito silenzio dei presenti, la rappresentazione da finzione scenica si trasfigura in realtà che viene veramente vissuta, permettendo momenti di grande commozione. Uno dei momenti più intensi e coinvolgenti è la presentazione del corpo di Cristo, avvolto in un candido sudario, a sua madre.

Al termine de “Su Scravamentu”, il corpo di Gesù viene adagiato in una lettiga, seguito dalla Vergine Addolorata e portato in processione per le vie del paese. Da sottolineare che durante “Su Scravementu” vengono recitate e cantate le preghiere in “Limba”, in particolare in seuese. Una tradizione molto legata all’identità comunitaria di Seui, uno dei momenti più sentiti della “Settimana Santa”, connessa anche alla figura di Fra Antonio Maria da Esterzili: il primo drammaturgo e commediografo della storia del teatro in lingua sarda.

 

Exit mobile version