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Liliana Cano, 94 anni, grande pittrice in Sardegna, ha ricevuto il Premio Prometeo

“Così come il titano Prometeo amico dell’umanità e del progresso rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, così Liliana Cano ci offre il fascino dell’efficacia espressiva, una creatività capace di sfidare il tempo – ha affermato Roberto Pili, Presidente della Comunità Mondiale della Longevità – questo suo continuum di crescita individuale fa si che questa 94 enne ci confermi che non vi è alcun limite di età per esprimere le potenzialità creative. Il premio Prometeo 2019 non poteva che andare Liliana Cano, un’artista che con la sua creatività in continua ascesa abbraccia due secoli, ben oltre i confini dei suoi anni. Liliana Canu con la sua pittura ci dimostra quanto siano anacronistici i pregiudizi e le barriere che limitano, emarginano in base alle classi d’età. E così la sua finisce per essere un’arte socialmente significativa che prende forza col trascorrere del tempo senza alcuna fretta di atterrare in attesa della più piena realizzazione di sé.”

La mostra intitolata “Vénus tissées” allestita nei locali di Banca Generali, curata da MArte sotto la direzione artistica di Flaminia Fanari e presentata dal Direttore della Fondazione Meta Alghero Paolo Sirena, espone le opere di Liliana Cano relative al suo periodo francese che va dal 1977 al 1996 e accanto a queste grandi tele rappresentative di una lunga fase di elaborazione creativa, figurano anche una ventina di lavori inediti eseguiti con colori acrilici su tavola, dalle dimensioni contenute. La produzione artistica della Cano è inevitabilmente legata alle sue vicende personali. Nata nel 1945 a Gorizia da genitori sardi, dopo numerosi viaggi in diverse città italiane, nel’45 si trasferisce in Sardegna. È l’anno in cui viene concesso il diritto di voto alle donne, Liliana Cano si trova in un ambiente di soli uomini con cui deve misurarsi per ottenere il proprio riconoscimento sul piano artistico e sociale.

E questo percorso di emancipazione si riverbera nelle sue opere del periodo sardo dal 1945 al 1976. Quando poi diventa madre, questo suo nuovo ruolo arricchisce la sua produzione artistica di elementi diversi, nei ritratti di famiglia le figure bloccate nel raccoglimento dei pensieri tradiscono una proiezione interiore dell’artista. Le sue “Veneri” appaiono libere, non vincolate alle convenzioni sociali, circondate da elementi della natura a ricordare sempre e comunque il ruolo naturale della donna, quello di madre.

La mostra inaugurata ieri, sabato 23 marzo rimarrà aperta fino al 03 maggio presso i locali di Banca Generali. Per prenotare la visita gratuita chiamare dal lunedì al venerdi dalle ore 9 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18 al numero 070/6848882 o scrivere a: cagliari1@banca generali.it

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