“Così come il titano Prometeo amico dell’umanità e del progresso rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, così Liliana Cano ci offre il fascino dell’efficacia espressiva, una creatività capace di sfidare il tempo – ha affermato Roberto Pili, Presidente della Comunità Mondiale della Longevità – questo suo continuum di crescita individuale fa si che questa 94 enne ci confermi che non vi è alcun limite di età per esprimere le potenzialità creative. Il premio Prometeo 2019 non poteva che andare Liliana Cano, un’artista che con la sua creatività in continua ascesa abbraccia due secoli, ben oltre i confini dei suoi anni. Liliana Canu con la sua pittura ci dimostra quanto siano anacronistici i pregiudizi e le barriere che limitano, emarginano in base alle classi d’età. E così la sua finisce per essere un’arte socialmente significativa che prende forza col trascorrere del tempo senza alcuna fretta di atterrare in attesa della più piena realizzazione di sé.”
E questo percorso di emancipazione si riverbera nelle sue opere del periodo sardo dal 1945 al 1976. Quando poi diventa madre, questo suo nuovo ruolo arricchisce la sua produzione artistica di elementi diversi, nei ritratti di famiglia le figure bloccate nel raccoglimento dei pensieri tradiscono una proiezione interiore dell’artista. Le sue “Veneri” appaiono libere, non vincolate alle convenzioni sociali, circondate da elementi della natura a ricordare sempre e comunque il ruolo naturale della donna, quello di madre.