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La nuorese Alessandra Todde è regina dell’hi-tech: «Necessario avvicinare le bambine alla tecnologia»

Sarda (nuorese, per la precisione), 49 anni, due lauree (Scienze dell’informatica e Ingegneria), da luglio CEO di Olidata, uno dei principali produttori europei di prodotti e servizi di Office Automation, colosso dell’Innovation technology: Alessandra Todde è una vera regina dell’Hi-tech. La manager sarda ha partecipato a un incontro organizzato dall’AIDDA,  associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, a Cagliari, in cui ha discusso dell’importanza della tecnologia nel business e nella vita quotidiana.

«La tecnologia oggi è creata da uomini e questo, talvolta, ne limita la fruibilità per le donne. Ci sono applicazioni addestrate a fare compiti elementari che incidono sulla vita delle persone. Dalla tracciabilità degli acquisti che facciamo, all’acquisizione di informazioni sulle nostre abitudini. Ma in tutto questo dove sono le donne? In questo mondo, troppo inclusivo, solo il 14% è donna. Vi faccio due esempi: il navigatore ci dice esattamente dove passare per andare dal punto A al punto B. Una donna però potrebbe avrebbe bisogno di sapere se nelle strade in cui passerà si trova una farmacia o un market. Chi crea le applicazioni sono uomini e le elaborano attraverso processi mentali differenti da quelli di una donna. Oppure: Amazon ha istituito un sevizio di recruitment realizzato con l’intelligenza artificiale. Nel processo di selezione l’algoritmo non sceglieva le donne. Forse alcune caratteristiche presenti nella domanda erano ritenute poco importanti».

La manager, che vive a Parigi, conclude con una osservazione importante: «Urge sensibilizzare sin da piccole le bambine ad avvicinarsi alla tecnologia e al suo studio. Questo aumenterebbe l’inclusione. Incentivare che ci siano più donne di scienza migliora le società. Un consiglio alle donne: dobbiamo smettere di essere perfezioniste. Spesso pensiamo che per fare questo tipo di mestiere siano necessarie capacità e attitudini particolari, ma non è così. Siamo noi che creiamo barriere nella nostra testa. C’è un film molto bello che dimostra le capacità delle donne, “Il diritto di contare”. E quando guardate Google ricordatevi che ciò che vedete ve lo propone una macchina, un algoritmo!»

 

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