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Ogliastrini e sport. Cristina Murru, a soli 17 anni, lascia Ilbono per seguire il suo sogno sportivo in Sicilia

 

Cristina Murru ha 17 anni, è originaria di Ilbono e, attualmente, studia al Liceo Sportivo di Catania, coltivando, contemporaneamente, la sua passione più grande: la pallavolo.

Pratica questo sport dall’età di tre anni e racconta come tutto sia cominciato per gioco, facendo qualche palleggio nel giardino di casa con la sorella maggiore, Chiara Murru, anche lei giocatrice.

«Chiara è sempre stata un esempio per me, non solo nella pallavolo, ma è grazie a lei se ho iniziato ad appassionarmi veramente a questo sport. Quando ero più piccola, andavo sempre a vedere le sue partite e confesso che per me è sempre stata un idolo! Negli anni, abbiamo anche giocato nella stessa squadra e adesso mi manca vederla sudare e gridare di gioia con me per un punto o una partita vinta. La amo più di ogni altra cosa, non so come farei senza di lei!».

Cristina è giovanissima ma, nonostante questo, ha già ricevuto riconoscimenti importanti nel mondo sportivo: è stata campionessa regionale under 14 con l’Antes Ogliastra Volley a Tortolì, ha vinto due trofei delle regioni e uno di beach volley. Non meno importanti, sicuramente, le convocazioni in Serie A2 a Olbia e, la più recente, in B2 a Catania.

L’anno scorso, infatti, ha lasciato il suo paese d’origine per trasferirsi a Olbia e giocare nel campionato di Serie A2 con l’Hermaea Olbia, l’unica società ad avere una serie A di pallavolo femminile in Sardegna. «E’ stata una bellissima esperienza che mi ha aiutato a crescere, aprendomi diverse strade. Da quel momento ho cominciato a capire cosa volesse dire non vivere più con i miei genitori, anche se ho vissuto in una famiglia stupenda e sono stata trattata come una figlia».

A luglio 2018, Cristina riceve la chiamata che stravolgerà completamente la sua vita nei mesi seguenti. Dall’altra parte della cornetta c’è una società di pallavolo catanese, la Kondor Volley. «E’ stata una proposta inaspettata, devo essere sincera. Catania non è esattamente dietro l’angolo, non sarebbe stato come giocare in Sardegna e tornare a casa ogni volta che ne avrei sentito il bisogno. La distanza dalla famiglia e dagli amici, inizialmente, mi ha fatto paura, ma è proprio grazie a loro che, alla fine, ho deciso di partire».

A convincere Cristina, ha contribuito sicuramente il progetto ideato dalla società siciliana che, quest’anno, ha deciso di puntare sulle giovani per far emergere la Sicilia a livello nazionale. La maggior parte delle sue compagne di squadra, infatti, sono ragazzine e qualcuna è addirittura più piccola di lei. Oltre al campionato di B2, Cristina fa parte della squadra under 18 ed essendo, questo, l’ultimo anno in cui ha la possibilità partecipare alle gare di questa categoria, sogna in grande, ambendo alla vittoria del campionato e alle qualificazioni per le finali nazionali.

Per realizzare grandi sogni, però, c’è bisogno di grande impegno e, proprio per questo, Cristina si allena cinque ore al giorno, alternando gli allenamenti in palestra con lo studio a casa e le lezioni a scuola.

Nonostante la giovane età, infatti, è molto determinata e sa che, nel mondo dello sport in particolare, nessuno regala niente, ma tutto ciò che si riesce a ottenere è frutto d’impegno e dedizione. «Quest’esperienza mi ha fatto capire che, purtroppo, la Sardegna è ancora indietro sotto certi aspetti. Chi vuole avere un futuro sportivo, per esempio, è costretto ad allontanarsi. Qui ci sono molte più possibilità, ma ammetto che mi manca tantissimo la mia terra ed è sempre bello, per me, tornarci. Mi mancano soprattutto famiglia e amici, è dura alzarsi ogni mattina e non trovare mamma che ti prepara la colazione prima di andare a scuola».

Grazie a quest’importante cambio di vita, però, Cristina ha capito di aver intrapreso la strada giusta. «Mi sono trovata bene sin dal primo giorno – spiega la giovane pallavolista – Le mie compagne di squadra e, più in generale, tutta la società mi fanno sempre sentire a casa. Catania è una bella città in cui vivere e le persone che ho incontrato sono molto simili a quelle della mia terra, sono tutti molto ospitali. Accettare questa proposta, è stata la decisione migliore che potessi prendere!».

Per quanto riguarda il futuro, sogna di continuare a giocare a pallavolo, possibilmente ad alti livelli, e ha intenzione di iscriversi all’università, restando sempre nell’ambito sportivo, puntando alle facoltà di Fisioterapia o Scienze motorie.

«Fin da bambina, tutte le volte in cui vedevo una stella cadente, esprimevo lo stesso desiderio, quello di poter sfondare nel mondo della pallavolo. Non so spiegare a parole cos’è per me la pallavolo, solo chi pratica questo sport può capirmi. È un mix di emozioni, positive e negative, che ti fanno stare bene. È costanza, sudore, fatica, lacrime e gioia. La pallavolo t’insegna a non accontentarti mai, a volerti sempre migliore di quella che sei. Non sarei me stessa senza questo sport: è tutta la mia vita».

Il ringraziamento più grande, Cristina, lo dedica alla sua famiglia, il suo punto d’appoggio. «Se non fosse per loro – conclude – adesso, non sarei qui. Mi supportano sempre, anche a distanza, e so che per quanto io possa essere lontana da casa, niente li fermerà dallo starmi accanto. Non esistono treni, aerei o chilometri che possano dividerci. L’emozione più grande la provo sempre quando, per caso, guardo dal campo verso gli spalti e li vedo lì, che guardano la partita: niente mi fa battere il cuore così tanto».

 

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