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I giovani che non credono a Babbo Natale, la letterina la scrivono a Britney Spears chiedendo solamente una cosa

Innanzitutto, i giovani non scrivono lettere a Babbo Natale: sono perfettamente consci della situazione di degrado in cui Versa questa vecchia e losca figura, rovinata dopo anni di aperitivi a base di sostanze dopanti per renne e “polvere di stelle” spacciata dai folletti.

Non sarebbe mai in grado di esaudire un desiderio in quelle condizioni, di conseguenza è sempre meglio affidarsi ai grandi, immortali, eroi della storia.

Cara ‪Britney Spears‬;

Carissime ‪Beyoncé‬, Emma Watson, ‪Céline Dion‬, Miuccia Prada, Chiara Ferragni e Adriana Lima: a voi tutte qui riunite annunciamo ora il regalo principale che noi giovani chiediamo in dono per questo Sacrosanto Natale.
Siamo stati buoni: siamo andati a scuola e l’abbiamo anche alternata a un lavoro che a volte c’entrava poco con il nostro percorso, ma con amarezza abbiamo accettato; quanti di noi sono all’Università e hanno dato il massimo, nonostante i problemi alle Case dello studente, lo sciopero dei docenti, il calendario degli esami pubblicato in ritardo… qualcuno di noi, ha anche trovato lavoro! In nero, sottopagato, senza straordinari o assicurazione e come apprendista nonostante gli anni di formazione. Ma bisogna fare gavetta! Per cosa non si sa, però dicono che bisogna farla; forse a vita, chi lo sa.

Quindi, assodata la condizione di aventi diritto in quanto buoni e bravi, passiamo al regalo. Ci abbiamo pensato a lungo, e siamo giunti alla conclusione che forse, visti i precedenti, è meglio unire le forze e domandarvi un‘unica cosa: levateci dal mezzo delle lucenti palle di Natale, gli adulti. Davvero, tanto ormai non hanno più senso. Hanno e avranno sempre da sentenziare senza sapere, senza conoscere, giudicando a distanza.

Ora il problema è Sfera Ebbasta. Gran parte di questi ogni sera, prende il telecomando e non guarda Sky Arte o un documentario sulla Rivoluzione Copernicana; no, guarda Striscia la notizia. Un programma dove gli inviati a fine servizio ululano, salutano dicendo in sardo “andiamo” anziché un sobrissimo “ringrazio e passo la linea al Gabibbo”, si travestono da sturalavandini e nel frattempo pretendono anche di dare dignità alle cause che stanno affrontando.
Un “Tg satirico” – sintesi già di suo preoccupante – con le veline, una mascotte con voce da maniaco, un mago e un tizio che va in giro su una bicicletta urlando “abbombazza” per filmare persone colte in flagranza di reato, che nella sua testa non dovrebbero rincorrerlo e spaccargli la telecamera per terra.

Però il problema è Sfera Ebbasta, non il fatto che molti giovani siano cresciuti guardando questo scempio, credendo che filmare degli spacciatori e “smascherarli” con una telecamera fosse divertente: ai giovani Breaking Bad ha insegnato a rivalutare la parola “criminale”, e insieme anche a moderare (se non evitare) il giudizio che diamo sulla vita degli altri. E questo, care nostre anime guida, è solamente un esempio.

In questo periodo, gli adulti in questione, inneggiano ai gilet gialli francesi; non li sconvolge la distruzione, i fumogeni, la lotta; sono addirittura dalla parte dei manifestanti e non dalla parte della Polizia. Bene, ricordate dell’alternanza scuola-lavoro un po’ raffazzonata senza senso? Bene, noi giovani abbiamo provato a esprimere il nostro dissenso. Non lo abbiamo fatto con le modalità dei francesi, siamo stati più calmi e meno persone hanno deciso di scendere in piazza, ma non sapevamo che per essere appoggiati da genitori, zii, vicini di casa, conoscenti, avessimo dovuto portarci dietro il piccone e lanciare contro il cordone della Polizia dei sampietrini.

Perché siamo stati ampiamente criticati: ci hanno detto che il nostro compito era solamente quello di studiare, che non erano tollerate lamentele, che se a qualcuno non andava bene studiare greco e poi friggere patatine, quelli non erano problemi della società tutta.

Sì, era meglio comprare qualche fumogeno in più forse. Un altro problema, è Facebook. Per favore, o questo viene facilitato a una certa età, o semplicemente lo chiudiamo e ciccia, perché così non è possibile. Cani che dissotterrano cuori, puntini di sospensione ovunque, commenti inappropriati, fake news: sta diventando un delirio. Farglielo notare ovviamente è come accettare una seada con zucchero: sai che sotto sotto non ti piace, ma comunque la prendi, tagli un pezzo, lo avvicini alla bocca e nell’esatto tratto tra il piatto e le papille gustative, tutto lo zucchero cade sugli abiti puliti.

Ti si ritorce contro, la seada con zucchero così come la scelta di spiegare a un adulto che ciò che sta condividendo non è vero: “è il concetto che importa, voglio trasmettere quello”. Quindi, se la fake news dice che Tizio Puddu ha ammazzato Caio Porcedda, nonostante non sia vero bisogna condividerlo in modo che le persone imparino che uccidere è sbagliato. Poi, se Tizio Puddu finisce lapidato per strada da chi lo crede un assassino, chi se ne frega: sarà un martire della società.

Quindi, care divinità dell’Olimpo, carissime muse ispiratrici della quotidianità: spiegate loro, che questo atteggiamento, non è consono; grazie. Aiutateci a liberarci dal loro continuo giudizio, e aiutateli a imparare a scannerizzare la loro esistenza, non quella degli altri. Insegnate loro che continuare a scegliere come rappresentanti delle persone che insultano i giovani, li ignorano nei dibattiti così come nei processi decisionali e non ne comprendono le necessità, significherà scegliere di abbandonare i giovani ad un’esistenza senza futuro.

Mettete nei loro animi un pizzico di comprensione, di voglia di ascoltare e di incoraggiare a fare il meglio non per poter vincere sugli altri, ma per raggiungere i propri obiettivi. Riempite i loro cuori di amore per il prossimo, per il cambiamento (in meglio, non in peggio), per l’ambiente e sì dai, anche per i giovani che non fa mai male.
Questa è la lettera dai vostri fedeli seguaci; la speranza è che vi arrivi in tempo, che il futuro ci pare incerto e non sappiamo ancora bene quando e come iniziare la Rivoluzione.

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